
Un’affermazione analoga a quella fatta in occasione di una visita in Pakistan lo scorso novembre, dove Erdogan lanciò l’accusa: “l’Occidente sta dalla parte di Daesh, adesso“, le cui armi sarebbero fabbricate in occidente.
“Gli Usa ci hanno accusati di sostenere l’Isis” ha detto il presidente turco, “ora solo loro sostengono i terroristi inclusi l’Isis, l’Ypg e il Pyd. E’ tutto molto chiaro” ha poi aggiunto, “noi abbiamo le prove, con immagini, foto e video“. Erdogan si è lamentato che invece di sostenere la Turchia, l’Occidente ha sostenuto le unità di protezione della gente curde (Ypg) e il Partito dell’Unione Democratica (Pyd), che hanno collaborato con gli Stati Uniti sul terreno in Siria, e anche l’Isis.
Prima ancora di Erdogan, sullo stesso tenore di accusa, anche il capo di Stato siriano si era espresso contro gli Usa. Per Damasco, i fondamentalisti che hanno riconquistato Palmira, sono arrivati in città “o con il supporto diretto degli americani o, nella migliore delle ipotesi, con il placet degli americani.”
Non si è fatta attendere la risposta degli Stati Uniti che hanno liquidato come “ridicola” l’accusa di Recep Tayyip Erdogan. Il portavoce del Dipartimento di Stato Mark Toner, riporta la Bbc, ha detto che non vi sono prove di sorta e che la tesi del presidente turco è “ridicola“.
Giuseppe Maneggio