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Consigli per curare la pelle dopo la doccia in inverno

by La Redazione
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Durante la stagione invernale, la pelle è sottoposta a stress ambientali che compromettono la sua barriera idrolipidica. Il freddo, il vento e gli sbalzi termici favoriscono la disidratazione cutanea, rendendo necessario un protocollo cosmetico mirato dopo ogni doccia. Ecco alcuni consigli da seguire e personalizzare.

Doccia in inverno: step per curare la pelle

Il momento della doccia, se gestito in modo corretto, può diventare un trattamento dermocosmetico quotidiano. In inverno è fondamentale limitare la temperatura dell’acqua: le alte temperature dilatano i pori e rimuovono il film idrolipidico, causando perdita di sebo e disidratazione.

Dopo la detersione, è opportuno applicare un’emulsione o un olio corpo emolliente, preferibilmente quando la pelle è ancora leggermente umida: ciò consente di trattenere l’umidità superficiale e migliorare la penetrazione dei principi attivi.

Per la detersione, scegli su Mosquetas.com prodotti biologici, senza alcol e certificati, formulati con tensioattivi di origine vegetale e arricchiti con oli nutrienti, come appunto la rosa mosqueta. L’uso costante di cosmetici naturali e privi di sostanze irritanti supporta la rigenerazione cutanea e mantiene l’integrità del microbiota epidermico, essenziale per la difesa da agenti esterni.

Un buon rituale post-doccia invernale dovrebbe includere:

  • detersione delicata: utilizzare detergenti oleosi o creme lavanti con pH fisiologico (circa 5.5);
  • asciugatura corretta: tamponare la pelle senza frizionare, per evitare microabrasioni;
  • idratazione intensiva: applicare creme con lipidi biomimetici, burri vegetali e ceramidi;
  • protezione: se si esce subito dopo, applicare uno strato di crema barriera o idratante con fattori protettivi contro il freddo e l’inquinamento.

Come cambia la pelle durante la stagione fredda

Durante l’inverno, il metabolismo cutaneo rallenta. La riduzione delle temperature provoca vasocostrizione periferica, diminuendo l’apporto di nutrienti e ossigeno ai tessuti superficiali. Questo comporta un indebolimento della barriera cornea e un aumento della perdita d’acqua transepidermica (TEWL), con conseguente sensazione di secchezza, tensione e prurito.

Parallelamente, l’aria secca degli ambienti riscaldati aggrava il problema riducendo ulteriormente l’umidità ambientale. La pelle tende, quindi, a mostrare alterazioni della texture (ruvidità, desquamazione) e variazioni del pH superficiale.

A livello biochimico, si registra una diminuzione dei lipidi epidermici, in particolare ceramidi e acidi grassi essenziali, fondamentali per la coesione corneocitaria. La pelle matura o naturalmente secca risulta più vulnerabile, mentre quella sensibile può manifestare reazioni infiammatorie o irritazioni da contatto.

Per contrastare questi fenomeni, è consigliabile intervenire con formulazioni contenenti umettanti (glicerina, acido ialuronico, pantenolo) e agenti occlusivi leggeri (squalano, burro di karité) che ripristinano la funzione barriera.

Pelle secca e sensibile in inverno: come riconoscerla

La pelle secca e sensibile in inverno presenta caratteristiche cliniche e sensoriali specifiche. Può apparire desquamata, opaca e tesa, accompagnata da prurito o sensazione di pizzicore. Nei casi più avanzati, si osservano fissurazioni e microfessure che facilitano la penetrazione di agenti irritanti.

Dal punto di vista fisiologico, si tratta di una condizione legata a un deficit di lipidi intercorneocitari e a un’alterazione della funzione barriera. I cheratinociti perdono coesione e l’acqua superficiale evapora rapidamente. Nei soggetti con pelle sensibile, il sistema immunitario cutaneo reagisce in modo accentuato a stimoli meccanici o chimici, generando eritemi o irritazioni diffuse.

La gestione ottimale prevede l’impiego di cosmetici ad alta tollerabilità dermatologica, con ingredienti lenitivi (aloe vera, bisabololo, estratto di camomilla, allantoina) e lipidi restitutivi. Le texture devono essere morbide, nutrienti ma non occlusive, per rispettare la fisiologia cutanea e favorire la naturale autoriparazione.

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