
Capitano silenzioso, mai un gesto o una parola fuori posto e tantissimi trofei vinti lo hanno reso un punto di riferimento in Baviera- nato proprio a Monaco nel 1983- e in tutto il mondo, sul cui tetto è salito guidando sia la nazionale tedesca che il Bayern. Come dimenticare, del resto, le sfide fra la nostra nazionale e la Germania, quasi sempre vinte dagli Azzurri in barba a questo piccolo laterale inarrestabile? Lahm ne é sempre uscito a testa alta, con onore: un degno rivale.
Lo ricorderanno bene gli interisti per avergli alzato in faccia la celebre Coppa nella notte di Madrid. Onore a Lahm, dunque, per una carriera incredibile nella quale ha vinto tutto, all’insegna del sacrificio e dell’umiltà. Lascia il calcio uno degli ultimi tedeschi, bavarese purosangue, di una nazionale, e di un paese, sempre più vittime della “Grande Sotituzione”. Danke, Philipp!
Giacomo Bianchini
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Bei ihm ist Hopfen und Malz verloren !