Roma, 10 dic – Nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte mazzette dal Qatar che si sta abbattendo come uno tsunami politico sulle istituzioni Ue, ieri sera la polizia belga ha fermato a Bruxelles anche Eva Kaili. Eurodeputata socialista greca e vicepresidente del Parlamento europeo, la Kaili è stata “fermata per essere interrogata”. Subito dopo il fermo, il gruppo dei Socialisti dell’Europarlamento ha sospeso, con effetto immediato, la Kaili. L’eurodeputata è stata inoltre espulsa dal suo partito greco, il Pasok. Proprio la Kaili difendeva, appena venti giorni fa, il Qatar.
Quando Eva Kaili difendeva il Qatar al Parlamento Europeo
Così Eva Kaili, come riportato su Twitter dal giornalista David Carretta – corrispondente dalle istituzioni europee di Radio Radicale – il 21 novembre scorso difendeva il Qatar in un dibattito all’Europarlamento, proprio in relazione alla questione dei diritti umani nel contesto dei Mondiali di calcio organizzati dal Paese del Golfo.
🚨 La vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, greca dei Socialisti&Democratici, arrestata nell’inchiesta in Belgio sulla corruzione del Qatar, secondo @lesoir
Questo il suo ultimo intervento sul Qatar in plenaria. pic.twitter.com/pN6veeblEG
— David Carretta (@davcarretta) December 9, 2022
Ecco le parole pronunciate dalla vicepresidente del Parlamento Ue:
“Oggi i Mondiali in Qatar sono la prova, in realtà, di come la diplomazia sportiva possa realizzare una trasformazione storica di un Paese con riforme che hanno ispirato il mondo arabo. Io da sola ho detto che il Qatar è all’avanguardia nei diritti dei lavoratori, abolendo la kafala e riducendo il salario minimo. Nonostante le sfide che persino le aziende europee stanno negando per far rispettare queste leggi, si sono impegnati in una visione per scelta e si sono aperti al mondo. Tuttavia, alcuni qui stanno invitando a discriminarli. Li maltrattano e accusano di corruzione”, diceva la Kaili.
Per poi proseguire: “Ho ricevuto lezioni come greca e ricordo a tutti noi che abbiamo migliaia di morti a causa del nostro fallimento per le vie legali di migrazione in Europa. Possiamo promuovere i nostri valori ma non abbiamo il diritto morale di dare lezioni per avere un’attenzione mediatica a basso costo. Sono una nuova generazione di persone intelligenti e altamente istruite. Ci hanno aiutato a ridurre la tensione con la Turchia. Ci hanno aiutato con l’Afghanistan a salvare attivisti, bambini, donne. Ci hanno aiutati. E sono negoziatori di pace. Sono buoni vicini e partner. Possiamo aiutarci a vicenda per superare le carenze. Hanno già raggiunto l’impossibile”.
La Redazione