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Gadget per l’homo paranoicus: arrivano le cuffie-museruola contro rumori e virus

by Valerio Savioli
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cuffie mascherina dyson

Roma, 10 dic — Saranno in vendita a marzo per sole 749 sterline, equivalenti a circa 870 €, le nuove Dyson Zone: quelle che di primo acchito sembrerebbero delle classiche cuffie di ultima generazione, grazie alla nota esperienza del marchio inglese nel campo dell’igiene della casa, fungeranno anche da dispositivo filtrante antiparticolato. Le cuffie, integrate con la tecnologia active noise cancellation, utile ad abbassare notevolmente i rumori intorno a noi, saranno dotate di una sorta di visiera rimovibile per filtrare l’aria che respiriamo.

La mentoniera, che tanto sembra una museruola, si trova sopra il naso e la bocca di chi la indossa e pompa aria filtrata per aiutare a ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico. Ovviamente, il dispositivo può essere abbassato per facilitare la comunicazione verbale, sempre che questa conti ancora qualcosa.

Le prime cuffie Dyson Zone verranno lanciate in Cina

Le Dyson Zone verranno lanciate in Cina a gennaio 2023 e si potrebbe pensare che la scelta abbia, alla base della sua logica commerciale e aziendale, una motivazione legata sia alle difficili condizioni della quotidianità nelle metropoli cinesi, note per il loro alto tasso di inquinamento acustico e dell’aria, che per l’abitudine, da parte degli stessi cinesi, ad indossare, quasi ossessivamente per le ragioni ormai tristemente note, i dispositivi di protezione personale come le mascherine.

E’ sempre questione del 99%

Secondo il Daily Mail le Dyson Zone risponderebbero a dei dati che mostrerebbero “che una persona su cinque nell’UE è affetta da inquinamento acustico e che il 99% della popolazione mondiale vive in aree che superano i livelli di sicurezza dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’inquinamento.”n Le cuffie, assicura l’azienda, avranno una capacità di filtraggio capace di catturare il 99% delle particelle fino a 0,1 micron, incluso polline, polvere, batteri e virus. Una notifica dall’app MyDyson, che si collegherà alle cuffie, informerà l’utente quando sarà necessaria la sostituzione.

Per il momento soprassediamo sulle allarmanti percentuali fornite da un organismo come l’Oms, che ultimamente non gode di ottima reputazione, però non ci possiamo esimere da riflettere sulle condizioni di vita del cittadino delle metropoli mondiali, ormai relegato ad impersonificare i personaggi dei romanzi distopici. Quando le cuffie Dyson Zone sono state presentate per la prima volta all’inizio di quest’anno, l’ingegnere capo dell’azienda, Jake Dyson, ha dichiarato: “La Dyson Zone purifica l’aria che respiri mentre sei in movimento. A differenza delle mascherine, fornisce una boccata d’aria fresca senza toccare il viso, utilizzando filtri ad alte prestazioni e due pompe ad aria miniaturizzate”.

Dopo sei anni di sviluppo e più di 500 prototipi e la presentazione ufficiale di marzo scorso, finalmente avremo la possibilità di indossare quest’ultimo prodigio della tecnica, in piena osservazione ritualistica di una realtà ormai completamente paranoica, dove il primo nemico da cui difendersi è il tuo simile.

Valerio Savioli

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1 commento

fabio crociato 10 Dicembre 2022 - 3:13

L’ idea secondo me non è del tutto stupida, ha dei possibili campi di applicazione, certo che sono curioso di conoscere le certificazioni che accompagneranno questo dispositivo considerando che la Dyson non fa dell’ autopulizia il suo forte, anzi al contrario pecca parecchio. Ma partendo dalla Cina, si può scatenare, tanti clienti cagasotto e certificazioni alla viva il parroco, ehm… viva Confucio.

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