Roma, 23 apr – E’ notorio che in Italia gli scoop si facciano leggendo con attenzione i giornali. Ciò dipende, soprattutto, dalla cronica mancanza di memoria che ci attanaglia, persi tra un nuovo modello di iFono, un proclama di Renzie, una imperdibile e revisionista serie tv di Scai.
Al contrario il Generale Arpino, Capo di stato maggiore dell’Areonautica dal 1995 al 1998 e successivamente capo di stato maggiore della Difesa fino al 2001, intervistato oggi da Libero, certi fatti li ricorda benissimo: a metà degli anni novanta, quando l’Italia era in un’altra emergenza profughi, quella proveniente dall’Albania, in una sola notte furono affondati tutti i barconi usati dagli scafisti per trasportare i profughi albanesi attraverso l’Adriatico.
In una sola notte le nostre forze speciali, in una operazione pianificata dall’intelligence e con il blando avvallo delle deboli autorità albanesi, fecero letteralmente saltare in aria tutti i motoscafi della disperazione, fermando immediatamente il traffico di esseri umani e la bordata di immigrati clandestini, oggi si direbbe migrantirichiedentiasilo, che arrivava sulle coste pugliesi. Ciò avvenne con una operazione senza insegne e senza chiedere il permesso a nessuno, capi tribù o guardiani di spiagge che fossero, senza Onu e Unione Europea, ricorda il Generale Arpino.
Ed ancora, racconta come si risolse, all’epoca molto semplicemente, il problema dell’ordine pubblico nei campi di accoglienza: in una notte, d’accordo Palazzo Chigi, Difesa e Polizia, i 500 più facinorosi vennero svegliati e trasferiti in pullman in aeroporti del centronord, per essere espulsi e immediatamente rimpatriati in aereo la mattina successiva con voli civili.
A pensarci adesso, la disarmante semplicità dell’azione fa commuovere, sembra un film action ammeregano, impossibile da realizzare per noi, impantanati su un avvallo dell’unione portieri di condominio, un placet dell’Acli, una benedizione dell’Anpi, necessari alle nostre truppe per anche solo per soffiarsi il naso. Eppure è storia, neanche tanto lontana nel tempo, la nostra capacità di azione e di tutela della sovranità nazionale. Certo, c’era un altro governo, mica il governo Dini? No, non può essere, probabilmente eravamo ancora nel Ventennio, chisseloricorda! Poi, per fortuna, ci siamo liberati. Anche delle braghe a livello di politica internazionale e tutela dei confini, direbbero i soliti fascisti.
Mario Rossi