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Scie poco chimiche

by Paolo Mauri
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manifestazione-scie-chimicheRoma, 23 apr – Nella giornata di sabato 18 aprile, Bologna è stata sede di una manifestazione nazionale “contro le scie chimiche”.

Nella città che ha dato i natali alla prima università del mondo, l’Alma Mater Studiorum, alcune associazioni, tra cui l’Associazione Riprendiamoci il Pianeta Movimento di Resistenza Umana e la Draco edizioni, hanno indetto una giornata di mobilitazione nazionale per sensibilizzare la popolazione riguardo al problema mondiale delle scie chimiche.

Necessità scaturita, come si legge dal manifesto di mobilitazione, dall’esigenza di denunciare le “pesanti irrorazioni chimiche eseguite da aerei cisterna, privi di riconoscimento, e anche da aerei di linea che rilasciano nei nostri cieli scie più o meno consistenti. Queste scie sono composte da diversi metalli, fra i quali metalli pesanti come bario, alluminio e polimeri sintetici che spesso si presentano come lunghi e appiccicosi filamenti che fluttuano nel cielo e che sempre più di frequente vengono segnalati in ogni parte del paese. Anche nanotecnologie di varia natura sono associate a questi aerosol clandestini, oltre all’irraggiamento di frequenze elettromagnetiche dalle stazioni Haarp, sigla che nasconde un progetto americano di modificazione del clima, presenti ormai in tutto il mondo”.

La comunità scientifica, in particolare quella fisica/meteorologica, resta perplessa e quasi sgomenta di fronte ad un tale avvenimento. Andrea Corigliano, meteorologo, afferma che “Vedere ora questa città farsi teatro di una manifestazione contro le scie chimiche, fa emergere dal profondo dell’animo dispiacere, amarezza e senso di impotenza, perché la disinformazione dilaga e la cultura rimane ferma al palo, oppure ostacolata. L’affronto dell’ignoranza è difficile da reggere, perché sai che chi ti ascolta ha una mente artefatta da complotti e non incline alla comprensione del metodo scientifico”.

Siamo infatti davanti ad un ribaltamento insensato del ragionamento scientifico, dove taluni sedicenti esperti, tra i quali, duole dirlo, anche un generale in pensione, pretendono di dimostrare l’indimostrabile forti solamente di non meglio precisate e verificabili prove, raccolte, è bene sottolinearlo, unicamente attraverso il web, che per sua stessa natura è un collettore universale di qualsiasi idea, dalla più seria e comprovata alla più strampalata e campata per aria.

La scienza ha delle regole precise, si muove con un procedimento ben delineato e logico per arrivare a formulare una tesi: due per due fa quattro e se c’è chi sostiene che invece faccia cinque deve dimostrarlo, non il contrario. La scienza quindi non deve dimostrare che le scie chimiche sono una bufala, semmai è compito di chi ne sostiene l’esistenza dimostrarlo al di fuori di ogni ragionevole dubbio, seguendo le medesime regole però: servono prove documentate e soprattutto accessibili alla comunità scientifica che siano diverse da qualche studio pseudoscientifico trovato sul web.

Scie di condensazione di un gruppo di bombardieri B-17 durante la Seconda Guerra Mondiale.

Scie di condensazione di un gruppo di bombardieri B-17 durante la Seconda Guerra Mondiale.

Le teorie complottiste propugnate da questi sedicenti esperti non hanno nulla a che vedere con la realtà, dato che stiamo parlando di normali scie di condensazione (vapore acqueo quindi) emesse da qualsiasi aeromobile a seconda della quota di volo e delle particolari condizioni di temperatura e umidità dell’aria, al pari delle nuvole di alta atmosfera (tipo i cirri) e difatti si comportano allo stesso modo venendo spostate e modellate dai venti in quota (ecco perché possono apparire anche dove non sono passati aeromobili).

Il web, fonte di conoscenza se si hanno gli strumenti intellettuali per farlo, purtroppo offre spazio e visibilità a migliaia di presunti esperti proprio grazie alle sue caratteristiche universali e totalmente libere da ogni controllo. Quindi il vedere moltiplicata esponenzialmente la presenza di certe fanfaronate è solo una sensazione dovuta al fatto che, prima dell’avvento di internet, i propugnatori di tali idee strampalate erano relegati all’oblio dato dal controllo editoriale della carta stampata, cosa del tutto assente nel mondo virtuale.

Paolo Mauri

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1 commento

tiziana 25 Aprile 2015 - 2:37

scie di condensazione? come si può essere così ipocriti e in malafede da definire ancora complottisti coloro che conoscono la verità? questi meteorologi sì che devono essere smascherarati per il bene di tutti !

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