
Questa storia inizia decine di milioni di anni fa, all’inizio del periodo cretaceo e precisamente all’incirca tra i 140 e 120 milioni di anni fa, quando, sotto la spinta delle forze che regolano la deriva dei continenti, la placca indiana si staccò dal blocco continentale australo/antartico e migrò ad una velocità di 100 mm/a verso nord andando a collidere, circa 45 milioni di anni fa, contro la placca eurasiatica. Circa 36 milioni di anni fa la velocità di deriva diminuì a circa 50 mm/a andando così a segnare l’ultimo stadio della collisione tra i due continenti, anzi le lineazioni magnetiche indicano che la convergenza dei continenti principali fu preceduta dalla collisione di due placche minori: quelle nord e sud tibetane, che formano l’attuale altopiano del Tibet.
Per dare un’idea della velocità di tale movimento, e quindi delle enormi energie in gioco, occorre ricordare che la microplacca Adria, quella che muovendosi sotto la spinta della placca africana ha causato il sisma emiliano del 2012, si muove, nel suo punto più veloce, a 2,5-3 mm/a.


Paolo Mauri