
“Portare nella nostra serie alcune delle più forti giocatrici e squadre al mondo è un evento epocale per Ea Sports”. É bastato dunque un comunicato per sorprendere i milioni di affezionati giocatori che ora bramano, almeno osservando il clamore sul web, questa nuova esperienza.
I punti interrogativi restano comunque tanti: che impatto avrà sul gioco offline? Il tutto si limiterà a tornei e amichevoli? Sarà possibile creare squadre miste? Saranno considerate le differenze fisiche tra uomo e donna nel gameplay o ci troveremo Sydney Leroux correre e muoversi come Cristiano Ronaldo? Nelle modalità online, specialmente in Ultimate Team, che margine di utilizzo ci sarà delle giocatrici?
Risolti questi punti potremmo capire meglio di cosa si tratta questa piccola rivoluzione, cercando di andare oltre i proclami di noiosissimo femminismo infatti si dovrà capire se il gioco ne uscirà arricchito o se dopo due partite non si torni di corsa a investire risorse, tempo e imprecazioni per Messi, Aguero e Robben.
Insomma, tolta la pelosa coscienza civile di cui al videogiocatore non importa nulla, chi scrive non vede l’ora di rimpiazzare l’eterno Buffon con la bella Hope Amalia Solo.
Alessandro Catalano