
Non era un problema di numero di parlamentari (ce ne vogliono almeno 25, numero ampiamente superato dalla coalizione dei partiti nazionalisti) ma di rappresentanza nazionale: finora erano rappresentati 5 stati mentre ce ne vogliono 7.
Il numero è stato raggiunto grazie a Michal Marusik e Stanislaw Zoltek, transfughi dal Congresso della nuova destra (Knp), e da una ex deputata dell’Ukip di Farage, Janice Atkinson.
Ecco quindi che ora si può fare il gruppo “Europa delle nazioni e della libertà”, con Marine Le Pen come presidente e Matteo Salvini come vice. Insieme a loro gli olandesi del Pvv (che esprimono il co-presidente Marcel De Graaf), i fiamminghi nazionalisti del Vlaams Belang e la destra nazionalista austriaca del Fpo (primo partito di Jörg Haider).
Grazie alla costituzione del gruppo, i cosiddetti “euroscettici” avranno più tempo di parola, ma soprattutto più fondi. Si parla di 25 milioni di euro per i prossimi 4 anni.
Come detto, tuttavia, non saranno della partita né Le Pen padre né Gollnisch, storico esponente frontista, a causa della rottura con la linea di Marine che ha portato il fondatore del partito alla sospensione. I nervi, in casa Le Pen, sono sempre più tesi.
Giuliano Lebelli