Home » Accelerazionismo magico tra Jünger e i Quanti: esce il nuovo volume di Prometheica

Accelerazionismo magico tra Jünger e i Quanti: esce il nuovo volume di Prometheica

by La Redazione
0 commento

Roma, 20 mag – Cosa hanno in comune Ernst Jünger e la fisica quantistica? Due mondi a prima vista separati: uno scrittore dal cuore avventuroso e la scienze delle particelle scagliata alla scoperta dei misteri del cosmo. Entrambi figli di una Europa incandescente, proiettata verso il «nuovo mito» nel turbinio della storia. E cosa ha in comune tutto questo con noi?

Nelle tempeste dei quanti. Jünger artefice del prometeismo: il nuovo volume di Prometheica

È diventato quasi un luogo comune, tra guerra, crisi e punti di rottura gli anni che abbiamo di fronte agli occhi ricorderebbero fin troppo quella linea di faglia, quel «secolo breve» che furono gli ultimi decenni dell’Ottocento e i primi del Novecento. Una stagione che ruppe con l’apparente senso di pace e sicurezza del periodo precedente, aprendo invece una fase di intensa accelerazione spirituale, artistica, scientifica e politica. Non sarà inutile, allora, tornare a quegli «anni decisivi», a quelle «tempeste di acciaio» dove si forgiava la nuova era e dove possiamo trovare ancora gli strumenti per affrontare la modernità. È questo il compito del nuovo volume di Prometheica, uscito per Altaforte Edizioni e intitolato Nelle tempeste dei quanti. Jünger artefice del prometeismo (130 pp.; 12,00€). Con contributi di Carlomanno Adinolfi, Andrea Anselmo, Francesco Boco, Alberto Brandi, Andrea Grieco, Michele Iozzino, e un testo inedito di Guillame Faye.

Rifondare magicamente il cosmo

Un numero «bicefalo», con due approfondimenti principali. Da una parte, il pensiero di Jünger con le sue linee di attraversamento e le sue spinte in avanti. Dall’altra, la posta in gioco filosofica e politica insita nella fisica quantistica, opponendo al determinismo della Teoria della relatività una visione dell’universo fatta di forze vitali e imprevedibili. Si tratta di due lati dello stesso prisma. Per molti versi è un ritorno al mito, all’origine, alla sapienza indoeuropea. Fuori dal materialismo, dal rigido razionalismo ottocenteschi, ma anche dalle nebbie di un sentimentalismo semplicemente nostalgico o romantico, per rifondare magicamente il cosmo e guardare il destino negli occhi. Perché, come scrive Jünger, «la realtà è non meno magica di quanto il magico sia reale» e «il tempo ci ha riavvicinato alle antiche formule magiche». Una magia che è volontà di potenza, accelerazione, conquista.

La Redazione

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati