Roma, 18 lug – L’ennesimo episodio di censura istituzionale ai danni della cultura non conforme. Il Comune di Grottaferrata ha negato l’autorizzazione per la presentazione del libro Il mito di Roma di Sergio Filacchioni, prevista per il 19 luglio in uno spazio pubblico della città. La decisione dell’Amministrazione comunale – che si è appellata genericamente all’articolo 4 dello Statuto comunale, senza fornire motivazioni chiare – ha scatenato la protesta di CasaPound Italia, organizzatrice dell’evento.
Il libro e il mito di Roma
In una nota ufficiale, CasaPound parla di un atto «grave, ingiustificabile e lesivo della libertà di espressione». L’associazione sottolinea che l’incontro sarebbe stato un momento di confronto culturale aperto a tutti i cittadini, privo di intenti provocatori, e quindi pienamente compatibile con i principi democratici. Il volume di Filacchioni, Il mito di Roma, analizza la trasmissione e la reinterpretazione del simbolo di Roma nella storia, tra valori di civiltà, ordine e potenza. Un viaggio tra storia, iconografia e politica, che racconta come l’eredità della romanità sia stata raccolta e rielaborata nei secoli, fino ad arrivare all’età contemporanea. Ma è soprattutto un compendio di racconti mitici, da quello di Orazio Coclite a quello di Cincinnato: ora queste figure – che tutti conosciamo – non devono avere spazio in un luogo pubblico? Se risulta “scomodo” per certa amministrazione parlare di miti e racconti originari della nostra civiltà, lo scriva nero su bianco.
Il solito attacco alla libertà reale
«Chiediamo al Comune di Grottaferrata di chiarire pubblicamente le vere ragioni di questo provvedimento – prosegue CasaPound –. Dietro formule vaghe non si possono nascondere limitazioni arbitrarie della libertà di espressione. Si tratta di un precedente pericoloso per chiunque creda ancora nella possibilità di un dibattito libero e plurale». L’episodio di Grottaferrata conferma una tendenza ormai consolidata in Italia: quando si parla di storia identitaria, di romanità, di valori non allineati al pensiero unico, scatta puntualmente il veto ideologico. La cultura è ammessa solo se conforme al mainstream, tutto il resto si bolla come “pericolo” o “provocazione”. Nel frattempo, CasaPound Italia fa sapere che non si fermerà: la presentazione de Il mito di Roma si terrà comunque, anche in spazi alternativi, per difendere il diritto di parola e la circolazione di idee libere.
Vincenzo Monti