Roma, 26 ago – Dopo il coro di polemiche seguito allo sgombero del Leoncavallo a Milano e alle parole dell’Anpi, CasaPound torna a chiarire la propria posizione. A parlare è il portavoce Luca Marsella, intervenuto al programma Gli Inascoltabili su Radio Roma Sound: «Noi con il Leoncavallo non c’entriamo niente. Quello che è successo lì è stato uno sgombero farsa, perché avevano già un’altra sede pronta offerta dal Comune. Era un’occupazione illegale da 31 anni che verrà semplicemente regolarizzata altrove».
CPI apre al dialogo ma non si arrende
La differenza, sottolinea Marsella, è evidente: «Il Leoncavallo occupava un immobile privato, noi abbiamo strappato al degrado e alla speculazione un palazzo abbandonato del demanio. E dentro CasaPound oggi vivono venti famiglie italiane che hanno realmente bisogno». Il portavoce della Tartaruga frecciata ha inoltre ricordato che, quando si tratta di centri sociali, lo Stato spesso sceglie la strada della regolarizzazione. «A Roma il Porto Fluviale, a Napoli altre occupazioni, a Roma il Forte Prenestino che è stato perfino comprato dal Comune e trasformato in una discoteca: lì non si sgombera, si regolarizza. Bene: se ci volete paragonare ai centri sociali, allora vogliamo lo stesso trattamento». Un’apertura al dialogo, dunque, che però non equivale a resa: «Non è che vogliamo rimanere occupanti per tutta la vita. Qui ci sono famiglie, ci sono rotazioni: chi riesce a trovare una sistemazione lascia spazio a chi è in difficoltà. L’unico requisito è essere italiani. Se c’è volontà politica di regolarizzare, siamo pronti a trattare. Ma se la linea sarà quella dello sgombero, noi non siamo il Leoncavallo. Difenderemo il palazzo, come abbiamo già fatto in altre occasioni».
Un principio di giustizia e libertà
Marsella ha ricordato anche i costi personali pagati dai militanti: «Due settimane fa ho preso una condanna a un anno per aver difeso una nostra occupazione. Pure noi subiamo sgomberi, anche dal centrodestra. Ma CasaPound è un simbolo, e difenderla significa affermare un principio che per noi è di giustizia e libertà». Un principio che il portavoce non pretende sia condiviso, ma che ribadisce con chiarezza: «Non sosteniamo questo governo e non abbiamo alcun dialogo con esso. Ma non permetteremo che ci si tratti con due pesi e due misure: regolarizzazione per i centri sociali rossi, sgombero per CasaPound».
La Redazione