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«Sweeney salva tutti»: quando il glamour biondo raddrizza i flop woke

by La Redazione
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Sidney Sweeney

Roma, 12 agosto – Prima ha venduto jeans, ora potrebbe vendere birra. E, soprattutto, vendere un’idea: quella di un’America che ha ancora voglia di volti glamour, non di prediche ideologiche. Dopo aver fatto schizzare in alto le vendite e il titolo in borsa di American Eagle con la campagna “Sydney Sweeney Has Great Jeans”, l’attrice 27enne potrebbe diventare il nuovo volto di Bud Light, il marchio di birra ancora convalescente dal tracollo seguito alla famigerata campagna con l’influencer trans Dylan Mulvaney.

Un salva brand chiamato Sidney Sweeney

Il caso American Eagle è già diventato un manuale di marketing “conservatore”. Uno slogan ironico, un volto “all-American” e un’estetica pulita hanno generato un impatto immediato: vendite in crescita e titolo fino al +23%. La sinistra liberal ha tentato di avvelenare il messaggio parlando di “razzismo implicito” e “gioco di parole eugenetico” (da genes a jeans), ma il marchio ha risposto compatto: «Parliamo di jeans, della sua storia, non di ideologia». Nel frattempo, Donald Trump ha celebrato pubblicamente la campagna, definendola “la più calda in circolazione”. Per Bud Light, che dal 2023 ha perso 1,4 miliardi di dollari e il 15,3% di fatturato in seguito al boicottaggio post-Mulvaney, l’operazione “Sydney Sweeney” sarebbe più di un colpo pubblicitario: sarebbe un segnale politico. Dopo la partnership “woke” con l’influencer, che la mostrava vestita da Holly Golightly di Colazione da Tiffany, la birra simbolo d’America è stata travolta da un’ondata di rifiuto nella middle America, cuore del proprio mercato. I tentativi di rilancio con testimonial come Peyton Manning, Emmitt Smith e Post Malone hanno prodotto risultati marginali: appena l’1,2% di quota di mercato recuperata.

È la legge del mercato, baby

Ora, fonti di settore parlano di un possibile ingaggio a otto cifre – fino a 10 milioni di dollari – per trasformare la bionda di Euphoria nella nuova “ragazza Bud”. Secondo Christopher Chatham, esperto di endorsement, Sweeney rappresenta “portata, resilienza e rilevanza”, tre asset che potrebbero rimettere in carreggiata le vendite del marchio. La morale è amara per chi crede alla retorica progressista: le multinazionali “illuminate” non esitano a sbandierare campagne arcobaleno, ma quando i conti sprofondano tornano di corsa a volti e messaggi rassicuranti per la maggioranza silenziosa. È la legge del mercato, baby. La bionda tira di di più!

Vincenzo Monti

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