
L’inchiesta ha portato all’esecuzione di altre otto ordinanze di custodia cautelare nei confronti di funzionari comunali, imprenditori, professionisti e “faccendieri”. Tutti accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo camorristico, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio e altre irregolarità nelle gare di appalto pubblico messe in atto anche per agevolare il clan dei casalesi.
Il presidente campano del Pd, Stefano Graziano, si sarebbe poi attivato – circostanza però non ritenuta illecita dagli inquirenti della Dda – per favorire il finanziamento dei lavori di consolidamento di Palazzo Teti, al centro dell’inchiesta. Lo stesso graziano dal 2013 al 2015 è stato consulente prima del governo Letta e poi del governo Renzi. Le verifiche sono condotte dai finanzieri diretti dal colonnello Giovanni Salerno e dai carabinieri comandati dal colonnello Giancarlo Scafuri.
Alessandro Della Guglia