
E invece no, l’infinito e “tafazziano” senso di colpa tedesco interviene anche questa volta e così invece di punire i colpevoli, per paura di passare come razzisti, il sindaco dice alle donne di cambiare il proprio comportamento seguendo indicazioni come “tenere ad un braccio di distanza gli sconosciuti” o “girare in gruppi con un “bastone””, ma non per darlo in testa ai possibili stupratori (cosa che sarebbe comunque difficile da fare per una donna accerchiata da una quindicina di magrebini arrapati), ma “utilizzarlo per attirare l’attenzione dei passanti o per informare la polizia che si è vittime di un assalto“. Fondamentalmente una sorta di salva vita Beghelli. Della serie se ti stanno picchiando e stuprando in dieci, premi questo pulsante. Un atteggiamento suicida, di cui la Germania non sembra proprio in grado di liberarsi. Anche se, oltre la cortina del politicamente corretto, una parte minoritaria di opinione pubblica inizia ad incazzarsi. E sarebbe anche ora.
Davide Di Stefano
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