
Le Marocchinate
Le ‘Marocchinate’ furono perpetrate dalle truppe Alleate in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. Stupri, violenze e saccheggi, messi in atto nei giorni immediatamente successivi lo sfondamento della linea Gustav a Cassino, nel maggio del ’44, quando le truppe marocchine ebbero una sorta di “via libera” da parte dei comandi alleati, consentendo ai Goumier di razziare, rastrellare e infierire sulla popolazione al di là della linea difensiva tedesca, in Ciociaria e in altri luoghi del Basso Lazio. Il generale francese Alphonse Juin diete ai suoi soldati cinquanta ore di “libertà”, durante le quali si verificarono i saccheggi dei paesi e le violenze sulla popolazione. A seguito delle violenze sessuali molte persone furono contagiate da sifilide, gonorrea ed altre malattie a trasmissione sessuale e molte donne rimasero incinte. Il sindaco di Esperia (Frosinone) affermò che nella sua città 700 donne su un totale di 2.500 abitanti furono stuprate, e alcune di esse, in seguito a ciò, morirono. Con l’avanzare degli Alleati lungo la penisola, eventi di questo tipo si verificarono anche altrove: nel Lazio settentrionale e nella Toscana meridionale.
Lo scrittore Norman Lewis, all’epoca ufficiale britannico sul fronte di Montecassino, narrò così gli eventi: “Tutte le donne di Patrica, Pofi, Isoletta, Supino, e Morolo sono state violentate… A Lenola il 21 maggio hanno stuprato cinquanta donne, e siccome non ce n’erano abbastanza per tutti hanno violentato anche i bambini e i vecchi. I marocchini di solito aggrediscono le donne in due – uno ha un rapporto normale, mentre l’altro la sodomizza”(Norman Lewis nel libro Napoli ’44). Il testo del volantino diffuso tra i soldati alleati recitava così: “Soldati questa volta non è solo la libertà delle vostre terre che vi offro se vincerete questa battaglia. Alle spalle del nemico vi sono donne, case, c’è un vino tra i migliori del mondo, c’è dell’oro. Tutto ciò sarà vostro se vincerete. Dovrete uccidere i tedeschi fino all’ultimo uomo e passare ad ogni costo. Quello che vi ho detto e promesso mantengo. Per cinquanta ore sarete i padroni assoluti di ciò che troverete al di là del nemico. Nessuno vi punirà per ciò che farete, nessuno vi chiederà conto di ciò che prenderete”. Le stime definitive ammonterebbero a circa 50.000 casi su tutto il territorio nazionale, di cui più della metà profuse nei territori del Basso Lazio.
L’indifferenza
La cosa che sorprende, non è il film in se, ma la semplicità con cui il regista lo promuove, ben consapevole di passarla liscia davanti alle istituzioni e ai media. Immaginate un film porno sull’Olocausto? A Mario Salieri non passerebbe mai per la testa ed avrebbe paura anche a fare una semplice battuta al riguardo, visto che in questo modo si consegnerebbe a una spietata gogna mediatica. Non potrebbe essere altrimenti, quando una tragedia come quella delle Marocchinate, è sempre passata in secondo piano, mai studiata nelle scuole e sempre evitata dalle istituzioni nazionali e dai media. Anche in provincia di Frosinone, il territorio più colpito da queste barbarie, le istituzioni da decenni partecipano alle celebrazioni del ricordo dei soldati alleati, goumiers compresi, e non dedicano giornate o eventi al ricordo di questo scempio. Ecco perché, la rabbia, non è tutta per Salieri, che fa il regista pornografico e dal quale nessuno pretende la massima consapevolezza storica, ma è per le istituzioni, professori e giornalisti, sempre pronti a scandalizzarsi e a flagellare la Nazione quando si ricordano altre tragedie, ma silenziosi ed assoggettati quando si dovrebbe ricordare un dramma vissuto dal nostro popolo, come se per portare a termine la cosiddetta ‘’Liberazione’’ fosse stato necessario stuprare migliaia di donne e bambini e saccheggiarne le case.
Dopotutto, il termine scelto nel dopoguerra fu quello di ‘’Marocchinate’’, anche se a dare il via libera allo scempio fu chi portava sigarette e cioccolata, era bianco ed ha gettato le basi delle democrazie occidentali. E già questo spiega tutto sugli scheletri da nascondere. Ci vorrebbero insegnare a chiedere scusa al mondo per essere italiani, di vergognarci della nostra storia, ed a diventare consapevoli del fatto che accadimenti come le Marocchinate, ce li siamo meritati tutti. Ma non è così, perché continuando ad obbligare un popolo a dimenticare e a cancellare la propria storia, di solito si ottiene il contrario, e i tanti giovani ciociari che si stanno pronunciando in queste ore contro il film di Salieri, ne sono la dimostrazione.
Fernando Incitti