Home » La società dello sparo: cronache americane tra mattanze urbane e terrorismo antifa

La società dello sparo: cronache americane tra mattanze urbane e terrorismo antifa

by Andrea Grieco
0 commento
radicalizzazione della sinistra americana e rischio terrorismo in Europa

Roma, 11 sett – Da decenni ci spiegano come la storia sia in realtà finita, come la democrazia liberale abbia trionfato per sempre portando progresso, benessere e pacificazione sociale. Gli ultimi avvenimenti accaduti negli Stati Uniti d’America, la “più grande democrazia del mondo”, mostrano però tutto il contrario. Dal brutale omicidio di Iryna Zarutska a Charlotte, rifugiata ucraina di soli 23 anni accoltellata a morte dal pluripregiudicato Decarlos Dejuan Brown Jr., all’atto di terrorismo nel campus della Utah Valley University costato la vita dell’attivista conservatore Charlie Kirk.

Le cronache americane: tra mattanze e terrorismo

Il clima di violenza e polarizzazione che si respira ormai da anni nella nazione a stelle e strisce sembra acuirsi ogni giorno di più: tra immigrazione incontrollata, violenza urbana indiscriminata e lo spettro del terrorismo antifa sempre più presente, gli Usa sono sul punto di esplodere. Neanche ventiquattro ore fa, il famoso giovane attivista Charlie Kirk aveva postato sui suoi canali social l’immagine terrificante di Iryna Zarutska mentre, nei suoi ultimi istanti di vita, rivolge lo sguardo attonito al proprio assassino. I frammenti delle riprese di videosorveglianza pubblicate mostrano una scena straziante dove ben cinque passeggeri rimangono inermi e, non prestandole soccorso, lasciano stramazzare al suolo la giovane in una pozza di sangue. Immediatamente sono esplosi i soliti tentativi della sinistra e dell’informazione mainstream di oscurare e giustificare l’omicidio come “fatto isolato” compiuto dal solito “individuo con problemi psichici”, tutto questo condito dalla narrazione buonista che criminalizza i bianchi in nome dell’antirazzismo. Mentre c’è chi prima nasconde per settimane una tragedia del genere e successivamente inchioda gli stessi bianchi come i responsabili morali, l’account ufficiale di Black Lives Matter ha pubblicato uno spezzone del film “Born in Flames” dove si invoca il diritto dei neri alla violenza. Un attacco diretto che viene fatto passare sottotraccia per la retorica “white guilt”.

L’attentato a Charlie Kirk

Per esacerbare ulteriormente l’incandescente clima americano sono bastati pochi giorni. Nella giornata di ieri, infatti, l’attivista Charlie Kirk, famoso per i virali dibattiti con democratici e progressisti woke oltre che per le sue forti idee conservatrici e cristiane, è stato ucciso durante un evento pubblico alla Utah Valley University. Senza entrare troppo nelle convinzioni politiche di Kirk (filoisraeliano e pro-Putin), la sua morte si inserisce in un contesto di una crescente ondata di violenza politica. Balzato agli onori di cronaca con la sua organizzazione Turning Point USA, la sua battaglia contro le derive politicamente corrette, woke e democratiche lo avevano reso molto influente soprattutto tra i giovani MAGA: la sua vita è finita con un proiettile conficcato nel collo. Ciò che emerge chiaramente da questo fatto, oltre la tragicità dell’accaduto, è la tendenza dell’estrema sinistra americana, tra gruppi antifa e fanatici Lgbt, alla radicalizzazione più assoluta. Un segnale che non può che interessare anche la politica europea e italiana, dove “uccidere un fascista non è reato” è uno slogan che, purtroppo, conosciamo fin troppo bene.

Il rischio terrorismo arriva da sinistra

La crescente polarizzazione politica negli Usa porta con sé scenari di interesse globale. Fin dalla prima campagna elettorale di Donald Trump nel 2016 e fino al 2017, frange estremiste della galassia antagonista hanno iniziato una vera e propria escalation di violenza con scontri, aggressioni, morti e feriti. Durante le proteste di Black Lives Matter tra il 2020 e il 2021, gruppi di attivisti anarchici e antifa hanno attaccato esponenti di “destra”: emblematici i casi di Portland, Seattle e Denver, quando un simpatizzante antifa sparò e uccise il manifestante pro-Trump Lee Keltner. Già la prima amministrazione Trump propose di dichiarare il movimento antifa come organizzazione terroristica senza riuscirsi, oggi questa radicalizzazione della sinistra statunitense sembra essere arrivata ad un punto di non ritorno. Il rischio di cadere in una vera e propria spirale terroristica è più che concreto: nel 2022 a Colorado Spring, Anderson Lee Aldricht, chi si dichiarava “non binario” apre il fuoco in un locale Lgbt; nel 2023 a Nashville il transgender Audrey Hale uccide sei persone in una scuola cristiana; poi il fallito attentato a Trump e ora quello riuscito a Charlie Kirk. La turbolenza politica made in Usa potrebbe avere serie ripercussioni sulla sinistra europea. La radicalizzazione violenta dei gruppi americani rischia di essere da esempio per i cugini oltre oceano. La crescente popolarità della destra mainstream e di tematiche considerate improponibili solo pochi anni fa, come ad esempio la remigrazione o la perdita di interesse per tematiche woke, ha tutte le carte in regola per essere cavalcata con la violenza dal movimento antifa e dall’estrema sinistra mondiale.

Diventare ancora più consapevoli

Il fatto certo, è che ai loro occhi chiunque non sposi la loro visione del mondo non può avere il diritto di esprimersi. Questo atteggiamento generalista può portare a conseguenze estreme. Qualora l’odio arrivasse a una legittimazione totale della violenza, anche la stessa eliminazione fisica non sarebbe più considerata così inconcepibile. Se la destra conservatrice e istituzionale viene colpita, figurarsi i movimenti più radicali: una prospettiva da guerra civile che, almeno in Italia, è ancora ben scolpita nelle menti di molti. Un’altra considerazione emerge lampante, ovvero come la moderazione e il compromesso non abbiano valore agli occhi di una certa parte politica che vede un unico nemico assoluto. Tanto vale liberarsi di questi orpelli e diventare ancora più consapevoli.

Andrea Grieco

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati