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Copertura fibra: la situazione attuale in Italia e le prospettive future

by La Redazione
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white switch hub turned on

Da alcuni anni, la connessione a banda ultralarga con fibra ha assunto un’importanza sempre maggiore per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico in Italia.

L’espansione della rete in fibra ottica, infatti,ha rappresentato e rappresenta tuttora un fattore determinante per la digitalizzazione del Paese, influenzando settori come il lavoro, l’istruzione e la sanità.

La crescente diffusione dello smart working, l’incremento del consumo di contenuti in streaming e l’adozione di servizi basati sul cloud hanno reso indispensabile una connettività affidabile e particolarmente veloce.

Ciò premesso, nonostante gli indubbi progressi registrati negli ultimi anni, il livello di accesso alla banda ultra-larga nel Paese continua a essere disomogeneo, con significative differenze tra le diverse aree geografiche.

Le grandi città e i principali centri urbani possono contare su connessioni ad alta velocità, mentre molte zone periferiche e rurali si stanno progressivamente dotando di infrastrutture adeguate.

Questo divario digitale (il cosiddetto “digital divide”) è una sfida importante, poiché limita le opportunità di sviluppo economico e sociale in varie zone. Migliorare la copertura fibra in maniera capillare e uniforme è dunque essenziale per garantire a tutti i cittadini un accesso equo alle opportunità offerte dalla trasformazione digitale.

Stato attuale della copertura in fibra ottica in Italia

Al febbraio 2025, l’Italia ha registrato progressi importanti per quanto riguarda l’implementazione della banda ultra-larga. Secondo i dati più recenti disponibili sono stati realizzati oltre 120.000 km di infrastruttura in fibra ottica, rendendo disponibili servizi ad alta velocità a circa 14,6 milioni di unità immobiliari. Questo risultato è frutto di investimenti superiori a 9 miliardi di euro, destinati a potenziare la connettività nel Paese.

Il Piano Banda Ultralarga (BUL) ha concentrato gli sforzi nelle cosiddette “aree bianche”, zone a fallimento di mercato dove gli operatori privati non avevano previsto investimenti.

Al 30 novembre 2024, sono stati completati i lavori in 5.283 comuni su 6.501 pianificati, coprendo l’87% dell’obiettivo. Questo ha permesso di rendere disponibili servizi FTTH (Fiber to the Home) a 5,2 milioni di unità immobiliari, pari all’82% dell’obiettivo prefissato di 6,4 milioni. ​

Progetti strategici e obiettivi futuri

Per accelerare ulteriormente la diffusione della banda ultra-larga, il governo italiano ha lanciato diversi progetti strategici. Tra questi, il Piano “Italia 1 Giga” mira a fornire connettività 1 gigabit a tutti entro il 2026, affrontando il divario digitale e promuovendo l’inclusione digitale su tutto il territorio nazionale. ​

Un altro progetto rilevante è il Piano “Isole Minori“, che prevede il collegamento ultraveloce per 21 isole minori del Lazio, Puglia, Sicilia, Toscana e Sardegna. Questo intervento ha già visto il completamento delle tratte terrestri e sottomarine in fibra ottica, migliorando significativamente la connettività di queste aree precedentemente isolate. ​

Sfide e prospettive per il futuro

Nonostante i progressi compiuti, le sfide non mancano. La burocrazia e i ritardi nell’attuazione dei piani rappresentano ostacoli che rallentano il completamento dei progetti. Per esempio, l’obiettivo previsto per il primo trimestre del 2025, che mirava a raggiungere il 60% degli obiettivi del Piano BUL, non è ormai più conseguibile nei tempi previsti. ​

Per affrontare queste sfide, è essenziale semplificare le procedure amministrative e garantire una collaborazione efficace tra enti pubblici e privati. Inoltre, è fondamentale continuare a monitorare l’avanzamento dei lavori attraverso attività di mappatura delle reti fisse per identificare tempestivamente le criticità e intervenire di conseguenza.

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