Roma, 10 giu – Il centro-destra esulta per l’esito del referendum. In particolar modo in Toscana la Lega ha accolto con favore il riscontro avuto dell’elettorato italiano. Claudiu Stanasel, vice presidente del consiglio comunale di Prato, e capogruppo del Carroccio, l’ha infatti definito “uno schiaffo storico a PD e compagni“.
Le dichiarazioni del politico leghista
Le dichiarazioni dello stesso Stanasel, che ricopre anche il ruolo di consigliere nazionale del Mondo al Contrario, sono riportate in una nota: “Il referendum promosso dalla sinistra italiana si è concluso con un clamoroso flop, segnando una delle bocciature popolari più nette degli ultimi anni. A livello nazionale l’affluenza è rimasta molto al di sotto del quorum necessario, così come in Toscana e nella provincia di Prato, evidenziando il netto rifiuto dei cittadini verso una consultazione politicizzata e priva di reale sostegno popolare.”
Il volto politico pratese, nato in Romania e cresciuto in Toscana, continua: “Questo referendum era un’operazione costruita ad arte per attaccare il Governo e alimentare la solita battaglia ideologica sulla cittadinanza. Ma gli italiani hanno scelto di rispondere con l’astensione, manifestando un chiaro atto politico di rigetto verso una campagna ipocrita e strumentale. Il segnale più forte arriva proprio da Prato: tutto l’apparato politico del centrosinistra si è mobilitato, da mesi, con ogni mezzo – comitati, eventi, comunicazione istituzionale e l’impiego di tutte le risorse a disposizione – per promuovere il referendum. Eppure, nonostante una campagna martellante e l’impegno totale dell’apparato del centrosinistra, il quorum non è stato raggiunto. Il risultato è chiaro: i cittadini pratesi hanno respinto con decisione l’uso ideologico di temi delicati come lavoro e identità nazionale, scegliendo di non farsi strumentalizzare in un gioco politico e partitico che mirava a manipolare i loro diritti e la loro dignità“.
Claudiu Stanasel: “Un fallimento fragoroso”
Claudiu Stanasel si concentra quindi sul risultato del Comune di Prato, dove non più tardi di un anno fa la candidata del centrosinistra Ilaria Bugetti vinceva al primo turno con il 52,22% delle preferenze: “Si conferma una realtà ormai consolidata a Prato. Una parte significativa della popolazione locale vota a sinistra alle amministrative esclusivamente per interesse diretto e personale e non per convinzione politica o ideologica. Il consenso ottenuto in ambito locale, infatti, non si è traduce in un sostegno convinto a campagne politiche più ampie o a temi nazionali, come dimostra il netto calo di partecipazione e consenso in questa consultazione referendaria“.
Come ben sappiamo, il quorum non è stato raggiunto né a Prato, né in Toscana, nè a livello nazionale. L’italo-romeno lo definisce “un fallimento fragoroso per chi aveva trasformato la consultazione in un banco di prova politico, umiliando così Ilaria Bugetti, Eugenio Giani, Elly Schlein e tutto il loro partito. Dal PD e ai suoi alleati pretendiamo non solo un mea culpa, ma scuse pubbliche al popolo italiano. Hanno giocato con la dignità del lavoro e l’identità nazionale per meri scopi elettorali, coi soldi pubblici. Hanno provato a manipolare la coscienza civica dei cittadini con un referendum costruito ad arte per fini ideologici, e ora devono prendersi la responsabilità politica di questa sonora bocciatura“.
“Gli italiani hanno dimostrato maturità e coraggio”
Un messaggio chiaro e inequivocabile: “La politica deve tornare ad ascoltare i cittadini e occuparsi dei problemi reali, non usare strumenti istituzionali per campagne di parte. Gli italiani hanno dimostrato maturità e coraggio. Non si lasciano più prendere in giro da chi usa il lavoro come scusa e la cittadinanza come obiettivo nascosto. Questo referendum è stata una trappola, e il popolo l’ha evitata. Una lezione severa che la sinistra farebbe bene a meditare in silenzio“.