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I soldati dimenticati. Dentro la guerra con Frontsoldaten di Stephen Fritz

by La Redazione
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Frontsoldaten

Roma, 6 nov – C’è una verità della guerra che non si legge nei manuali di strategia né si vede nei cinegiornali in bianco e nero. È la verità del fango, della fame, della paura, dell’odore di ferro e di sudore che accompagna chi vive il fronte. Stephen G. Fritz, storico americano formatosi alla scuola della storia sociale, la restituisce in un libro monumentale appena ripubblicato da Italia Storica Edizioni: Frontsoldaten. Il soldato tedesco di prima linea nella Seconda guerra mondiale.

Frontsoldaten: i “soldati del fronte”

Il titolo — “soldati del fronte” — dice tutto. Non si parla di generali o di divisioni corazzate, ma dei milioni di uomini che hanno combattuto e sono morti senza lasciare un nome. Fritz costruisce la sua analisi non sulle carte d’archivio ma sulle voci dirette dei combattenti, tratte da lettere, diari e memorie. È una discesa nel ventre della Wehrmacht, fatta di cameratismo, gelo, paura e fatalismo, che demolisce la retorica sia dell’eroe invincibile sia della vittima inconsapevole. Il risultato è un ritratto corale e spietato: uomini stanchi, affamati, coperti di pidocchi, che combattono più per solidarietà verso i compagni che per obbedienza al Führer. Ma anche uomini ideologicamente immersi nella convinzione di difendere la propria civiltà contro l’“orda bolscevica”. La tenacia del Landser, il fante tedesco, diventa così la manifestazione di una fede collettiva, deformata e assoluta, che trasforma la guerra in un’esperienza totalizzante e identitaria.

La dimensione antropologica del combattente

Con una scrittura asciutta e documentata, Fritz mostra la linea sottile tra carnefice e vittima, tra dovere e annientamento. L’orrore della guerra non viene negato, ma restituito nella sua realtà umana, non moralistica. A emergere è la dimensione antropologica del combattente, quella tensione primordiale che sopravvive in ogni epoca: l’uomo posto davanti alla morte, la comunità che si stringe nel pericolo, la disciplina che diventa forma di sopravvivenza. In un tempo in cui la guerra viene ridotta a grafici o a video virali, Frontsoldaten restituisce la parola ai protagonisti silenziosi della Storia. È un libro che non assolve né condanna, ma costringe a capire. E ricordare che dietro ogni bandiera, ogni ideologia e ogni uniforme, c’è sempre un uomo di carne e ossa, che scrive una lettera a casa prima dell’assalto.

Vincenzo Monti

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