Roma, 18 gen – L’opposizione si scatena contro il “decretone” approvato dal governo Lega-M5S per far partire il reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni.
“Prevedo degli scenari molto negativi perché nulla in questo decreto va nella direzione di aumentare lo sviluppo, la crescita e il sostegno dell’economia”, commenta il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.
Il Cav – che ieri ha annunciato la sua ennesima discesa in campo, candidandosi alle Europee – boccia l’esecutivo gialloverde: “Su ogni cosa sono di pareri opposti e poi siamo dentro una situazione molto complicata, da maionese impazzita. C’è caos totale, un caos masochista“.
Per la forzista Mariastella Gelmini si tratta di “uno scempio sociale ed economico che rischia di minare il Paese“.
“In conferenza stampa sono state dette cose che non stanno né in cielo né in terra – sottolinea la Gelmini -. Dopo il balcone e la sanguinosa ritirata europea, dopo avere annunciato il boom economico e incassato la stagnazione e forse la recessione, Di Maio annuncia il nuovo welfare state, fondato in 20 minuti. Cioè assistenzialismo e irresponsabilità mascherati da soldi a pioggia a chi è talmente in difficoltà che non potrà rifiutare“.
Invece il segretario uscente del Partito Democratico (e ricandidato) Maurizio Martina, parla di “due misure-propaganda che rischiano di essere più un problema che una soluzione, in particolare per giovani e donne”.
Anche l’ex premier Matteo Renzi è molto critico. Salvini, Di Maio e Conte “si dicono entusiasti: “siamo passati dalle promesse ai fatti’. Non è così. In campagna elettorale il conto delle promesse su pensioni e reddito valeva circa 90 miliardi, oggi ne hanno stanziati 9“, ha scritto su Facebook, ribadendo di essere “contrario” a queste misure.
“Secondo me i soldi degli italiani vanno messi per creare lavoro o aumentare i salari, non per far pagare ai giovani le pensioni anticipate o favorire chi lavora in nero. Tra qualche mese tireremo le somme e vedremo se il loro entusiasmo è giustificato. Da italiano spero di sì. Da persona di buon senso temo di no”.
Per il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, “in attesa del vero decreto il governo presenta slide in perfetto stile renziano: solo annunci ma niente dettagli concreti. Di certo per ora c’è che il reddito di cittadinanza andrà a tanti stranieri e verrà pagato dagli italiani operosi e onesti“.
“Siamo pronti a raccogliere firme in tutta Italia per promuovere un referendum per abrogare il reddito di cittadinanza, in tutto o in parte, se dovesse essere confermato il rischio che i soldi degli italiani che lavorano andranno a immigrati, criminali ed evasori – annuncia Lollobrigida – . Valuteremo se esistano le minime condizioni annunciate dal governo per sostenere gli italiani in difficoltà, e per garantire che le risorse vadano solo a questi come aiuto all’inserimento nel mondo del lavoro”.
I sindacati, dal canto loro, non negano l’importanza delle misure di sostegno annunciate dal governo ma auspicano anche politiche economiche di svilluppo, che creino posti di lavoro.
Adolfo Spezzaferro