Napoli, 23 mag – Associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e corruzione: sono queste le accuse che hanno portato all’arresto di sette persone, tra cui un poliziotto in servizio nell’ufficio immigrazione della Questura di Napoli e un altro in pensione, in una operazione coordinata dalla procura partenopea. Facevano parte dell’organizzazione anche alcuni extracomunitari. L’indagine è partita da un’altra inchiesta, condotta dall’antiterrorismo.
“Ne abbiamo fatti entrare a migliaia”
Tutto trae origine da un trasferimento di denaro da una algerino residente a Napoli a favore di un connazionale in Belgio, scoperto dai finanzieri del Gico: proprio quest’ultimo, dai primi riscontri, avrebbe avuto stretti rapporti con un terrorista sospettato di essere coinvolto nell’organizzazione degli attentati di Parigi del 13 novembre 2015. Quelli della strage del Bataclan, per intenderci. “Ne abbiamo fatti entrare a migliaia”, si sente in una delle intercettazioni acquisite dalla Procura nell’ambito dell’operazione contro la banda, che favoriva l’ingresso di immigrati in Italia dietro corruzione. Fondamentale il ritrovamento, durante le operazioni di perquisizione, di una agendina con annotato una sorta di tariffario: vi erano segnate le cifre percepite dai poliziotti e versate dagli immigrati facenti parte dell’organizzazione, suddivisi per nazionalità (tunisina, algerina, etc.), che raccoglievano le richieste e poi corrompevano gli agenti per l’ottenimento delle autorizzazioni. L’ex poliziotto in pensione fungeva da intermediario, mettendosi in contatto con i colleghi in servizio per ottenere favori.
Filiera burocratica
La banda coordinava e dirigeva l’intera “filiera burocratica” preposta alla concessione dei provvedimenti amministrativi: dal reperimento dei clienti/richiedenti, alla compilazione delle istanze, ai contatti con l’Ufficio Immigrazione della Questura, alla consegna dei documenti ai soggetti richiedenti; alla fine dell’iter avveniva la riscossione dei compensi e la successiva spartizione dei guadagni tra i diversi membri del gruppo.
Cristina Gauri
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