Roma, 18 nov – Limiti e incidenti di percorso. Con la qualificazione ai quarti di Nations League già in tasca, l’Italia ha affrontato ieri sera la Francia per assicurarsi il primo posto nel gironcino. Transalpini che invece passano a San Siro sfruttando i limiti – di concentrazione in primis – della selezione azzurra. Una sconfitta che ci può stare: lo sapevamo, questa squadra se non gira al 100% si “normalizza”. Evidenziando così le carenze che tutti conosciamo. Ma andiamo nel dettaglio.
Primo tempo: Francia audace (e fortunata)
Squadra che vince non si cambia. Spalletti segue la famosa massima e si presenta in un Meazza tutto esaurito con tante conferme dopo la vittoria contro il Belgio. Non in porta, dove Donnarumma è fermato all’ultimo: gioca quindi Vicario. Buongiorno al centro della difesa, Di Lorenzo e Bastoni braccetti. Ancora Cambiaso a destra, Dimarco sulla mancina. Locatelli (secondo cambio rispetto a Bruxelles) invece si prende la cabina di regia. Completano il 3-5-1-1 Frattesi, Tonali, capitan Barella – riproposto nella nuova posizione di trequartista – e Retegui.
Che il peso specifico della Francia non sia come quello del Belgio lo si capisce fin dalle prime battute. I galletti – selezione che ha tecnica, fisico ed esperienza – sono subito aggressivi e alla prima occasione passano. Da calcio d’angolo la testa dell’ex juventino Rabiot anticipa tutti, le palle da fermo come nota dolente di questa Nations League. È il terzo minuto. Serve pazienza e l’Italia – che comunque non riesce ad impensierire Maignan – si ricompatta e piano piano guadagna metri.
Alla mezz’ora però gli ospiti allungano, ancora da situazione inattiva. La punizione mancina di Digne diventa parabola al limite della perfezione. Il quasi lo toglie la sorte, perché il pallone centra la traversa per carambolare sulla schiena di Vicario. Potrebbe essere il colpo del ko, ma gli azzurri non sbandano. E in due giri di lancette accorciano: Dimarco dialoga con Tonali e sfonda a sinistra, l’inserimento di Cambiaso riapre ogni discorso. Al tè caldo è 1-2.
Nations League, Italia-Francia finisce 1-3
La ripresa inizia con gli stessi presupposti di fine primo tempo. Un paio di squilli ci danno fiducia, forse troppa. Sì, perché gli ospiti si fanno pericolosi proprio su un paio di nostre uscite abbastanza azzardate. Eccoci al 65’: punizione di Digne dalla sinistra, retroguardia italiana ancora una volta completamente immobile e Rabiot senza troppi problemi trova zuccata del 3-1 e doppietta personale.
La risposta di Barella e soci è sempre volenterosa ma abbastanza disordinata. Anche dopo i cambi – e il passaggio al 4-3-2-1 – non riusciamo a creare occasioni significative. Eppure allo scadere Kean – subentrato nel frattempo a un isolato Retegui – si crea con caparbietà la palla giusta per strappare il primo posto ai cugini: l’estremo difensore dei Blues ci mette una pezza. Con gli scontri diretti in perfetta parità, la Francia si assicura il primo posto grazie alla differenza reti totale. Ora per l’Italia una tra Germania, Portogallo e Spagna.
Se la sconfitta sarà salutare lo sapremo solo con il tempo. Non si può prescindere dal gioco, dall’attenzione nei particolari (vale la pena continuare a marcare a zona sui calci da fermo?), dal riuscire a fare entrare in partita il reparto offensivo. Ad oggi i vice-campioni del mondo – che possono concedersi il lusso di rinunciare a Mbappé e Dembélé – sono ancora troppo lontani.
Marco Battistini