Roma, 18 ott – “Ormai essere un hooligan non conta più, oggi contano solo i soldi”. Così afferma uno dei protagonisti del gran bel film polacco Furioza 2, ma la frase può essere applicata al calcio anche per un normale tifoso o per qualunque addetto ai lavori.
L’ultimo chiodo sulla bara
Mi sono già occupato più volte di come il gioco più bello del mondo abbia ormai da tempo perso la sua anima. E con esso pure le gradinate. O di come l’unico barlume di speranza sembri provenire dalle serie minori (anche se in Italia siamo molto indietro rispetto al Regno Unito). Ma la conferma ufficiale che la partita di Serie A tra Milan e Como del prossimo 7 o 8 febbraio verrà disputata a Perth, in Australia, è veramente l’ultimo chiodo sulla bara.
Ma come si è arrivati a questo? La scusa ufficiale è che quel weekend San Siro risulta indisponibile a causa della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali e quindi si è reso necessario trovare una nuova sede alla partita. Ma è altrettanto palese che bastava invertire il campo o, ancora più semplicemente, rinviare la partita, dato che né i rossoneri né i lariani questa stagione disputano le coppe europee, quindi non vi era alcuna difficoltà nel trovare una nuova data.
Le reazioni del mondo del calcio
La semplice, pura e triste realtà è che tutto è stato architettato da mesi dalla Lega Serie A e da tutte le società (che prenderanno una quota dalla vendita della partita). Inoltre la scelta del Como, la cui proprietà indonesiana sta cercando visibilità per il mondo, lascia fondatamente pensare che Milan-Como non sia stata sorteggiata proprio casualmente…
Andiamo ad analizzare le reazioni del mondo del pallone: il primo a criticare l’assurdità della scelta è stato l’allenatore del Como Cesc Fàbregas, seguito dai milanisti Adrien Rabiot e Mike Maignan. A questo punto è intervenuto l’amministratore delegato della Serie A Luigi De Siervo (nomen omen…), zittendo Rabiot ed affermando che questa scelta rafforza il nostro campionato.
Tra parentesi l’Australia non è nemmeno esattamente il paradiso del calcio, visto che lì la fanno da padroni football australiano, cricket e rugby! La proprietà del Como poi ci ha messo il carico. Parlando di scelta necessaria per non far sparire il nostro calcio nel dimenticatoio e di voler invitare 50 tifosi lariani alla trasferta. Il presidente del Milan Paolo Scaroni invece se ne è uscito con un ponzio pilatesco “piccolo sacrificio per i tifosi”.
Una fotografia del sistema
Tifosi del Como (o, meglio, i tanti bistrattati ultras) che invece si augurano che nessuno prenda parte a questa pagliacciata, definendo la partita come “fotografia del sistema marcio”. Ed è difficile dar loro torto. Anche perché tutto questo è stato avallato con il beneplacito della FIFA e della UEFA, che si è augurata che sia solo un’eccezione. Eccezione che però non è, visto che a breve verrà confermato che Villarreal-Barcellona della Liga si disputerà a Miami, negli Stati Uniti. La realtà è che si è semplicemente spalancata una nuova finestra di Overton tesa ad imitare il modello sportivo statunitense. Le cui leghe principali disputano da tempo gare ufficiali in giro per il mondo.
A tutto questo è difficile rispondere con proposte concrete. Sappiamo benissimo quanto tutto ciò esuli dalle nostre possibilità, quindi ci limiteremo ad un paio di consigli di visione. Dal solito ricco catalogo RaiPlay assolutamente da vedere il documentario La Domenica Sportiva: 70 anni in 70 minuti. Vi si potrà notare come si è evoluto (e certo non in meglio) il modo di occuparsi di sport e di poter rivedere storici spezzoni di vita di stadio. Oltre che ammirare nuovamente autentici personaggi come Beppe Viola, Gianni Brera, Nereo Rocco ed Helenio Herrera, tanto per citarne solamente alcuni.
Due piacevoli scoperte
E, concludendo da dove siamo partiti, andate su Netflix a cercare le pellicole polacche Furioza e Furioza 2. I film del genere hooligan/ultras raramente raggiungono le due ore. Furioza 2 invece arriva quasi a tre.
E la sorpresa è che scorre che è una meraviglia! Tra Danzica e Dublino di calcio non si parla praticamente mai, eppure in questa epoca di pellicole tutte identiche, a volte bisogna lasciare da parte anche un po’ di verosimiglianza e lasciarsi semplicemente intrattenere. E Furioza 2 lo fa alla grandissima (già il primo ci era piaciuto, ma questo è proprio di altro livello). Inoltre ha personaggi notevoli e pure anche vette di inaspettato umorismo. Tra l’altro il regista Cyprian T. Olencki osa tantissimo, in quanto non è nemmeno un vero e proprio sequel, visto che mostra gli eventi del primo Furioza da un’altra prospettiva, di modo che le due opere di fatto possano essere guardate in qualsiasi ordine. E, francamente, penso proprio che siano ore impiegate in maniera più produttiva che non quelle perse per ormai troppe partite del nostro calcio.
Roberto Johnny Bresso