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Cricket, breve storia di uno sport misterioso

by Roberto Johnny Bresso
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Cricket storia

Roma, 29 ott –  In queste settimane si sta disputando in India la Coppa del Mondo, ed è notizia di pochi giorni fa che, a partire dall’edizione di Los Angeles 2028, il cricket farà parte delle Olimpiadi. Eppure questo sport, venerato in un numero ristretto di nazioni, è praticamente sconosciuto nel resto del mondo. Vediamo oggi di provare a spiegare fortune e limiti di questo antico gioco.

Cricket, una storia importante

Benché vi siano forme arcaiche del cricket in Inghilterra a partire dal 1300, sappiamo con certezza che vi si pratica con regolarità dal 1550, quando veniva denominato creckett, per poi diffondersi sempre di più in tutto l’Impero Britannico, diventandone a partire dal 1700 lo sport più popolare. Ancora adesso infatti lo sport è seguito con passione enorme in paesi come India, Pakistan, Afghanistan, Sudafrica ed Australia, nei quali gli atleti più famosi sono paragonabili per status ai nostri calciatori. Tra India e Pakistan poi le partite spesso sono state dei pretesti per vere e proprie rivolte popolari.

Per chi non avesse mai avuto l’occasione di assistere ad una partita (del resto in Italia non viene assolutamente trasmesso in tv) possiamo semplificare definendolo un gioco di batti con la mazza e corri (per certi versi ricorda un po’ il baseball, anche se pare che il passatempo nazionale americano non derivi dal cricket), nel quale un lanciatore deve cercare di colpire o abbattere la porta, chiamata wicket, difesa da un battitore. Ma la cosa assolutamente unica di questo sport è che di fatto non esistono regole ben codificate! Vediamo di spiegarci meglio: il campo può essere ovale od orizzontale e le misure non sono definite. Inoltre le cosiddette Regole del cricket prevedono che vi siano diversi modi per disputare un incontro, che differiscono per durata e tempo; nell’incontro canonico di fatto fatto una partita dura ben cinque giorni! Infatti il manager di calcio ex Liverpool Rafa Benitez fece questa battuta: “Pensate dire alla propria moglie di andare alla partita e di dover tornare a casa dopo una settimana”. Quanto sono volatili le regole del match quanto invece sono scritte e fondamentali quelle dello Spirito del gioco: ciò che solitamente è affidato al buon senso qui diventa legge. È quindi obbligo assoluto aver rispetto degli avversari, degli arbitri, ma soprattutto dei valori tradizionali del cricket.

La competizione per eccellenza sono le Ashes (le Ceneri), una delle manifestazioni sportive più antiche che si disputano tuttora. Nel 1882, nello storico stadio Oval di Londra, per la prima volta in assoluto l’Inghilterra venne sconfitta in casa dall’Australia. Gli australiani, per festeggiare l’impresa, bruciarono alcuni paletti in legno (i wicket) e li misero in un’urna da riportare a casa. Il giornale Sporting News quindi pubblicò un ironico necrologio nel quale si diceva che il cricket inglese fosse morto, il suo corpo cremato e le ceneri portate in Australia. Da lì allora venne l’idea di una competizione biennale a campi alternati per stabilire la superiorità dell’uno o dell’altro paese. Nella prima edizione del 1882 vinsero gli inglesi e si riconquistarono le ceneri.

Come ormai avrete capito il cricket è uno sport molto complesso, fatto di tradizioni e dogmi, quindi molto difficile da esportare al grande pubblico fuori dall’ex Impero, infatti in Italia è praticamente giocato solo da immigrati indiani, pakistani e bengalesi.

L’evoluzione della disciplina

Mentre il calcio ha sempre avuto storicamente una sorta di rivalità con il rugby (con quest’ultimo che si staccò dal primo), con il cricket le cose sono andate molto diversamente. Il fatto che entrambi gli sport siano disputati da squadre composte da undici uomini ha fatto sì che, agli albori del calcio, molto spesso si praticassero entrambi gli sport, sovente negli stessi stadi. Infatti James Spensley ed Herbert Kilpin, fondatori rispettivamente di Genoa e Milan, nonché pionieri del calcio nostrano, introdussero anche la denominazione cricket nelle loro società, in quanto l’intenzione era quella di praticare entrambe le attività. Ovviamente il cricket non attecchì sugli abitanti del posto quanto il calcio e da allora praticamente ne cessò lo sviluppo in Italia.

Per tornare alle similitudini tra i due sport possiamo aggiungere che il gruppo di tifosi che segue in tutto il mondo la nazionale inglese si chiama Barmy Army e mutua i suoi cori da quelli delle gradinate calcistiche. E se pensate all’Old Trafford ovviamente vi verrà in mente lo stadio del Manchester United, ma dovete sapere che il primo stadio con questo nome è quello del cricket, che si trova proprio nelle vicinanze di quello dei Red Devils. Inoltre l’abbigliamento dei casuals delle gradinate britanniche ha attinto a mani basse dal mondo del cricket, data la sua esclusività e stilosità.

Concludiamo dicendo che nella cultura popolare poeti come William Blake e Lord Byron hanno scritto di cricket, così come è raffigurato in diversi dipinti e cantato in versi, soprattutto di calypso, data la sua estrema popolarità nei Caraibi. Pochi giorni fa è anche uscita la versione 2024 del celebre videogame Cricket, una sorta di Fifa di questo sport. Insomma, se capitate in Inghilterra provate a dargli una chance. Male che vada i pub degli stadi sono sempre ben forniti.

Roberto Johnny Bresso

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