
Più chiaro di così… e crediamo che sia una bella soddisfazione anche per i lettori di queste colonne.

Pur senza mostrare i grafici (fino a giugno 2014 disponibili qui), è bene sapere che anche i consumi di carburante continuano a crollare: rispetto ad agosto 2013, -4,8% per la benzina e -3% per il gasolio da autotrazione. In altre parole, l’economia italiana si è effettivamente contratta almeno del 4% tra il 2013 e il 2014, questo il dato reale che emerge.

Il confronto dei consumi elettrici annuali, da fonte Eurostat, è impietoso, anche se purtroppo i dati ufficiali europei aggregati sull’anno si fermano al 2012. Infatti, mentre la domanda elettrica italiana non solo non ha mai recuperato rispetto ai livelli precedenti alla prima crisi del 2008-2009 ma punta decisamente verso il basso, i consumi francesi e tedeschi hanno quasi completamente raggiunto i livelli pre-crisi, avendo anche saputo cogliere molto più del nostro paese le opportunità offerte dalla “ripresina” del 2010.
Questi dati non potevano non riflettersi sui rispettivi Pil nazionali, che come si vede dall’ultimo grafico – in termini di Pil pro-capite e sempre da fonte Eurostat – hanno intrapreso un percorso di crescita modesto ma sostenuto nel tempo, in particolare la Germania.
Pur concedendoci qualche dubbio sulla realtà di cotanta crescita teutonica, che non pare trovare reale appiglio e riscontro nei dati energetici (che, ricordiamo, sono sempre più veritieri), la differenza con l’Italia rimane pesante e chiama in causa, a questo punto, più le scelte politiche nazionali che il “clima generale” dell’economia, così come la politica monetaria europea.

Francesco Meneguzzo