
Primo tempo di Southampton-Chelsea, padroni di casa in vantaggio ed in possesso palla, così commenta l’azione Emanuele Corazzi su Fox Sport: “Diego Costa va in pressione sui difensori avversari con atteggiamento famelico, viene cercato Pellé, femminile il suo tocco di palla in questo caso“. Un commento del genere sarebbe possibile sentirlo sulla tv pubblica? O il bravo, avvincente e giovane telecronista verrebbe accusato di maschilismo, così come successo in passato ad Eziolino Capuano, tecnico dell’Arezzo, squadra militante nel girone A della Lega Pro, reo di aver dichiarato a fine partita “le checche in campo non vanno bene”?
Ma c’è di più. Il calcio maschio della Premier League non è merito certo di Corazzi. Il merito è tutto degli interpreti e della mentalità inglese. Il diciannovenne Robert Targett (2 presenze in campionato= finisce a terra colpito duro? Si rialza, tra una smorfia di dolore e un sorriso, aiutato dal portiere del Southampton Fraser Forster che sembra dirgli “Benvenuto in Premier League”.
Un giocatore finisce a terra a causa di un contrasto? Si rialzerà, le squadre in Premier continuano a giocare, qui non c’è spazio per il fair play stupido che serve a fermare continuamente il gioco. E che dire del duro intervento di Ryan Mason su un giocatore dei red devils durante Tottenham-Manchester United? Paolo Di Canio, nel suo commento tecnico durante la telecronaca di Fox Sport, la vede così: “Poteva anche fare un intervento pulito. In Inghilterra, però, talvolta si preferisce farsi “sentire” in modo duro dagli avversari, per far capire chi detta legge. Qui il calcio è così, c’è poco da fare“. Il calcio, in Premier, è molto maschio. In Premier, il calcio, non è adatto alla Boldrini di turno.
Renato Vinciguerra