
Com’è noto, la posizione della Germania era -al pari ad esempio di quella di Olanda e Finlandia- del “falco” della situazione, pronta quasi a richiedere la cessione delle isole o del Partenone. Quanto ci fosse di vero o solo di provocatorio, non è dato sapere. Fatto sta che le idee sono cambiate. O c’è dell’altro?
Fare collegamenti diretti è azzardato ma, curiosamente, poco prima del voto il governo di Atene ha scelto di pubblicare in Gazzetta Ufficiale l’annuncio dell’avvenuta cessione di 14 aeroporti regionali, principalmente in zone turistiche. La cessione riguarda la gestione quarantennale degli scali e, guarda caso, la società che verserà 1.23 miliardi di euro per ottenere l’appalto è…tedesca. Si tratta di Fraport, che già opera l’aeroporto di Francoforte sul Meno, primo hub europeo per le merci e undicesimo al mondo per numero di passeggeri.
La cessione si colloca nel piano di privatizzazioni già pronto da novembre scorso e che vedeva Fraport “investitore privilegiato” e dunque in odore di poter mettere le mani su un business potenzialmente lucroso soprattutto in periodi di vacanze estive. Sul piano Tsipras aveva posto il veto appena insediatosi, salvo evidentemente fare marcia indietro nelle ultime settimane. Le isole e Partenone sono forse salvi, ma la svendita è comunque cominciata. Con la benedizione del Bundestag.
Filippo Burla
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