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Dall’odio al giuramento: Nawrocki, il presidente che fa tremare la sinistra

by La Redazione
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Roma, 7 ago – Il 6 agosto si è tenuta la cerimonia di giuramento del nuovo presidente della Polonia, Karol Nawrocki. Storico di formazione, sportivo per passione, è visto dalla destra come una speranza per il rilancio del prestigio del paese, mentre la sinistra lo considera una seria minaccia. Non sorprende quindi che la sua figura sia fonte di controversie e che la campagna elettorale e il periodo post-elettorale siano stati pieni di attacchi nei suoi confronti e tentativi frenetici di mettere in discussione i risultati delle elezioni.

Chi è Karol Nawrocki

Il nuovo presidente ha 42 anni e ha dedicato la maggior parte della sua carriera ad attività storiche e sociali. Dal 2017 al 2021 è stato direttore del Museo della Seconda Guerra Mondiale di Danzica, e dal 2021 al 2025 presidente dell’Istituto per la Memoria Nazionale – un’importante istituzione statale impegnata nella documentazione della storia polacca del XX secolo. È autore o coautore di diversi libri e di decine di articoli scientifici e divulgativi sulla storia dell’opposizione anticomunista, sulla storia dello sport e sulla criminalità organizzata nella PRL (Repubblica Popolare di Polonia). Nella sua attività pubblica si è dedicato in particolare alla memoria dei “soldati maledetti“.

Da giovane era appassionato di sport e praticava con buoni risultati la boxe e il calcio. È stato anche capitano della squadra di calcio e fondatore della sezione di arti marziali del club giovanile Ex Siedlce Gdańsk.

La speranza della destra

Il 6 agosto alle ore 10, presso l’aula plenaria del Parlamento, si è riunita l’Assemblea Nazionale (composta congiuntamente da deputati e senatori). Davanti a questa, Karol Nawrocki ha prestato giuramento. Con il suo primo discorso ufficiale ha dato inizio al suo mandato quinquennale da presidente della Repubblica di Polonia.

Nel suo discorso, il nuovo presidente ha dichiarato l’intenzione di rafforzare la Polonia attraverso il controllo delle frontiere e la lotta all’immigrazione illegale. Ha annunciato anche una posizione più ferma nei rapporti con l’Unione Europea, affermando: “Sosterrò naturalmente le relazioni nell’ambito dell’UE. Ma non accetterò mai che l’UE sottragga competenze alla Polonia, specialmente su questioni non previste dai trattati europei, che non dovrebbero essere modificati”. Ha anche sottolineato la necessità di sostenere gli investimenti chiave per l’economia polacca.

Un cammino difficile verso la presidenza

L’attività politica di Nawrocki è iniziata solo il 24 novembre 2024, quando ha annunciato la sua candidatura alla presidenza come indipendente, ricevendo però subito il sostegno ufficiale del piu grande partito conservatore Diritto e Giustizia (PiS), diventandone di fatto il candidato ufficiale di quel partito.

Essendo uno storico che si occupa di eroi anticomunisti, sportivo e tifoso, ha incarnato gli incubi peggiori per i progressisti e la sinistra, che hanno reagito con furia fin dall’inizio. La vittoria di Nawrocki era particolarmente temuta dal governo, e soprattutto dal primo ministro Donald Tusk, che sperava nella vittoria di Rafał Trzaskowski, candidato della sua formazione, Piattaforma Civica (PO), per consolidare il proprio potere. Una possibile vittoria di un candidato del PiS rappresentava una grave minaccia per la fragile coalizione di governo.

Gli oppositori di Nawrocki hanno evidenziato il suo passato da tifoso e la partecipazione a scontri tra ultras (che lui stesso non ha negato), oltre a presunti legami con ambienti di estrema destra definiti “neonazisti”. Qualsiasi suo errore, come l’uso di snus (tabacco orale) durante un dibattito televisivo, veniva amplificato come scandalo mediatico. Tuttavia, i sondaggi mostravano un sostegno equilibrato tra lui e Trzaskowski. In questa situazione lo staff di Trzaskowski si spinse perfino a utilizzare finanziamenti illegali provenienti dall’estero per una campagna mediatica su Facebook, fatto che è emerso pochi giorni prima delle elezioni. Al primo turno, il 18 maggio 2025, Trzaskowski ha ottenuto il 31% dei voti, Nawrocki il 29%.

Una campagna al vetriolo

Le due settimane successive sono state segnate da una lotta accanita per conquistare voti prima del secondo turno, previsto per il 1° giugno, e gli attacchi contro Nawrocki si sono intensificati. Hanno raggiunto l’apice quando il portale di sinistra Onet ha accusato – sulla base di “informazioni anonime” – il candidato di destra di aver svolto attività da sfruttatore della prostituzione: durante il periodo universitario, mentre lavorava come guardia di sicurezza in un hotel di lusso a Danzica, avrebbe presumibilmente portato lì delle prostitute. Queste accuse sono state ripetute pubblicamente anche dal primo ministro Donald Tusk, che ne ha indicato come fonte uno youtuber screditato, noto soprattutto per la sua mitomania e il comportamento volgare. Ben presto si è però scoperto che le accuse erano non solo false, ma anche del tutto assurde e contraddittorie. Nonostante ciò, tra molti elettori di centro-sinistra Nawrocki è rimasto etichettato come “pappone”.

Tuttavia, nemmeno questi attacchi disgustosi hanno funzionato. Sebbene gli exit poll dopo il secondo turno indicassero una leggera vittoria per Trzaskowski, lo spoglio dei voti ha rapidamente ribaltato il risultato. La mattina del 2 giugno è stato confermato che Nawrocki aveva vinto con il 50,89% dei voti.

Nawrocki, una vittoria contestata

Gli avversari hanno faticato ad accettare la sconfitta. Subito iniziarono a circolare speculazioni secondo cui le elezioni fossero state truccate e che il vero vincitore fosse Rafał Trzaskowski. Roman Giertych, discusso avvocato legato a PO (e in passato leader del partito nazionalista Lega delle Famiglie Polacche), ha invitato i cittadini a inviare proteste alla Corte Suprema. Il risultato è stato che i giudici hanno ricevuto decine di migliaia di lettere di protesta, ma prive di qualsiasi indicazione di presunte irregolarità. In alcune commissioni elettorali sono state svolte verifiche che, paradossalmente, hanno rilevato irregolarità a sfavore di Nawrocki: alcuni suoi voti erano stati attribuiti a Trzaskowski.

La sconfitta legale non ha fermato gli esponenti della coalizione di governo. A fine luglio, il maresciallo della camera dei deputati Szymon Hołownia (leader del partito Polska 2050 facente parte della coalizione di governo) ha rivelato in un’intervista televisiva di aver ricevuto pressioni affinché non procedesse all’insediamento di Nawrocki: “Dopo il secondo turno, sono stato più volte sollecitato a non riconoscere il risultato, a non convocare l’Assemblea Nazionale o a sabotarla con interruzioni, o persino a indire nuove elezioni”, ha dichiarato. Alla fine, però la cerimonia di giuramento si è tenuta. Tuttavia, alcuni non si sono arresi. Giertych ha presentato un ricorso al maresciallo della camera dei deputati, sostenendo che poiché parte dei cittadini dubita della validità del voto, le elezioni dovrebbero essere ripetute. Anche la coalizione di governo, però, sembra ormai ignorare simili proposte.

Sylwia Mazurek

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