
“Sono felice del record e della vittoria. Alcuni dicevano che non potevo giocare in C2 e l’ho vinta, così come i campionati di C1 e B. Qualcuno ha detto anche che non posso giocare in A, ma ce la metto tutta e oggi sono contento del gol”, ha gridato al mondo intero Bebeto. Bebeto perché da ragazzino, in un viaggio a Barcellona, acquistò la maglia del Brasile con sulle spalle il nome del centravanti carioca arrivando ad indossarla sempre, da qui il soprannome. In questo Carpi Pasciuti è diventato uomo, marito e padre plasmandosi in una lenta ed inesorabile metamorfosi. Ora il girone d’andata è alle spalle e la strada per la salvezza ancora lunga – i biancorossi sono penultimi a 14 punti – ma questa volta, in un calcio frenetico, c’è spazio per un sorriso.
Lorenzo Cafarchio