Carpi, 11 gen – Dalla buia periferia all’assolato centro città, questa la parabola di Lorenzo Pasciuti. Il centrocampista classe ’89 è arrivato a Carpi nel lontano 2010, nel mercato di riparazione. All’epoca la formazione emiliana giocava in serie D, ad un passo dall’Eccellenza, quando l’allora direttore sportivo Cristiano Giuntoli, ora al Napoli, decise di portarlo in maglia biancorossa. Da quel momento è passato un lustro sublimato sabato da un nuovo record, il primo calciatore a segnare dalla serie D alla serie A, in ogni categoria, con la stessa maglia. L’ultima vittima l’Udinese, capitolata 2-1 al Braglia, anche grazie ad un’inzuccata di Lorenzo che ha siglato il momentaneo 1-o. Primato sottratto a Raffaele Rubino, attaccante ex Novara, in goal con la maglia dei piemontesi dalla C2 alla A.
“Sono felice del record e della vittoria. Alcuni dicevano che non potevo giocare in C2 e l’ho vinta, così come i campionati di C1 e B. Qualcuno ha detto anche che non posso giocare in A, ma ce la metto tutta e oggi sono contento del gol”, ha gridato al mondo intero Bebeto. Bebeto perché da ragazzino, in un viaggio a Barcellona, acquistò la maglia del Brasile con sulle spalle il nome del centravanti carioca arrivando ad indossarla sempre, da qui il soprannome. In questo Carpi Pasciuti è diventato uomo, marito e padre plasmandosi in una lenta ed inesorabile metamorfosi. Ora il girone d’andata è alle spalle e la strada per la salvezza ancora lunga – i biancorossi sono penultimi a 14 punti – ma questa volta, in un calcio frenetico, c’è spazio per un sorriso.
Lorenzo Cafarchio