
Discendente di una famiglia russo-ebraica, era stato un brillante attore di teatro, mettendosi alla prova anche con Shakespeare, Strindberg e Shaw. Ha fatto anche delle comparsate in tv, nella Signora in giallo e nella Famiglia Bradford. Ma il suo volto è indelebilmente legato al ruolo di Tessio. Nel libro di Mario Puzo e poi nella trasposizione cinematografica di Francis Ford Coppola, Tessio è un giovane emigrato siciliano che si fa strada nella malavita grazie al suo sodalizio con Peter Clemenza: tanto spietato e “folcloristico” è il secondo quanto intelligente e pacato il primo. Insieme a Clemenza, Tessio diventa caporegime nella famiglia Corleone e si occupa di gestire il gioco d’azzardo a Brooklyn. Tessio e Clemenza diventano talmente potenti e abili che lo stesso Padrino finisce per temerne l’ascesa, tanto da separarli per tenerli meglio sotto controllo.
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I suoi rapporti col boss cominciano a incrinarsi quando Don Vito, dopo l’uccisione del figlio Santino, chiede una tregua unilaterale anziché passare alla vendetta. Tessio finisce quindi nell’orbita del boss Emilio Barzini (o Barrese, nella prima edizione italiana del primo film), grande rivale dei Corleone, per uccidere Michael e prenderne il posto. L’erede della famiglia Corleone, però, ne intuisce le mosse e lo fa uccidere da un commando guidato da Willy Cicci. Le sue ultime parole saranno: “Tell Mike it was only business. I always liked him”. Ovvero: “Dì a Mike che fu una questione d’affari, mi è sempre piaciuto”. Così Tessio, compreso il suo destino, si rivolge a Tom Hagen, l’avvocato della famiglia Corleone interpretato da Robert Duvall.
Giorgio Nigra