
Apriti cielo: subito è partita l’alzata di scudi contro chi vorrebbe stupri di serie A e stupri di serie B. Ora, pur comprendendo e non giustificando gli scopi prettamente elettoralistici della Serracchiani, che ha voluto semplicemente lisciare il pelo all’opinione pubblica esausta dal fenomeno, resta il fatto che l’esponente del Pd ha in parte ragione. Lo stupro è ovviamente un gesto ignobile in sé e chi lo subisce non fa certo caso allo status giuridico del criminale. Ma il contesto della violenza non è cosa su cui si possa sorvolare.
Così come, per la vittima, una violenza subita da un familiare è più grave, perché viene meno il legame di confidenza e protezione, c’è un vincolo di sangue e di fiducia che si rompe, allo stesso modo, per la società, è più grave che a compiere un delitto tanto efferato sia una persona che è stata accolta e per la cui sofferenza tanto è stato fatto (troppo, secondo molti). Ma, per molto meno, succede a tutti noi di ritenere più insopportabili piccoli sgarbi ricevuti da parte di chi magari abbiamo aiutato e ospitato a casa nostra. È una logica ovvia, non ci dovrebbe essere bisogno di spiegarla. Troppo ovvia, per essere compresa nel mondo alla rovescia in cui viviamo oggi.
Roberto Derta