
Tra il 1917 e il 1918 Corto Maltese vive quattro avventure. Due scandite da un tempo lineare, in Francia e sul Piave, altre due scandite da un tempo metafisico e dilatato, a Venezia (la città che conferisce ad ogni episodio che vi è ambientato, la dimensione del sogno) e a Stonehenge.
Ad una lettura superficiale, Corto può apparire un mercenario, quello che non si schiera perché il suo unico scopo è quello di fare affari. Ma è tipico di Pratt caricare il suo personaggio di un significato che vada al di là di quello letterale.
In Sogno di un mattino di mezzo inverno, ambientato a Stonehenge, la scena è tutta dominata dal simbolismo del corvo e di mago Merlino. Corto dorme, un corvo lo sveglia, lo induce a denunciare agli inglesi una spia tedesca, la bellissima Rowena. Prima di finire di fronte al plotone di esecuzione, Rowena regala a Corto una croce di ferro tedesca. Corto inflessibile sentenzia: “Ma perché le donne che mi interessano si trovano sempre dall’altra parte della barricata?”. L’episodio si conclude con il risveglio del marinaio che dice al corvo: “E di tutto il sogno sei la sola cosa concreta che mi resta”. Ecco il gusto del paradosso di Pratt: il corvo (il simbolo più vivido) è l’unica cosa concreta. Più di una bella donna, più di una pistola.
In Cotes de nuits e rose di Piccardia, Corto si trova sul fronte opposto rispetto al celebre Barone Rosso, personaggio leggendario ed asso dell’aviazione tedesca. Il Barone è rappresentato da Pratt come bellissimo e spavaldo. Ci aspetteremmo che un gentiluomo di ventura si schieri dalla parte di un eroe come Manfred von Richthofen. E invece no. O almeno sul piano letterale. Sul piano allegorico invece, sì. Il campo di battaglia è differente ma mentre tutti i soldati cercano di abbattere l’aereo del Barone, Corto si mostra insofferente. Dopo la morte di von Richthofen, un soldato chiede a Corto se desideri rubare qualcosa al Barone come cimelio di guerra. Questa la risposta di Corto: “Mi spiace soldato, ma da un pezzo non faccio più collezione di francobolli”. E ancora riguardo al Barone: “Quel mestiere se l’era scelto lui… E l’ha fatto anche bene, a quanto pare, prima o poi doveva finire così”. Al termine dell’episodio, con fare spaccone, si vanterà inoltre di non aver assolutamente partecipato alla battaglia.

– “Dimmi Onatis… Cosa farai con la tua parte?”
– “Beh… Metterò su una flottiglia di pescherecci e con i futuri guadagni anche una di petroliere… E tu cosa farai con la tua parte, Corto Maltese?”
– “Oh… Io ho molti amici e amiche… Me li spendo con loro!”
Aurora Benincampi
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[…] Da Mago Merlino al Barone Rosso: Corto Maltese nella Grande Guerra […]