
Finora di proprietà del fondo d’investimento inglese Meyer Bergman, il passaggio – specifica Fabrica Sgr – “è stato effettuato tramite la controllata Cicerone Holding BV, società di diritto olandese detenuta al 100% dal Fondo”. “Siamo orgogliosi di presentare al mercato un’operazione da parte di un investitore italiano in un momento in cui gran parte delle transazioni sul mercato domestico viene effettuata da capitali esteri”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Fabrica Sgr Fabrizio Caprara. L’investimento, che Michael Ness della Global Investor ritiene molto valido “sia per la sua eccellente dislocazione sia per il commitment di lungo periodo da parte di Waterstones”, è in effetti – spiega il comunicato – “il secondo per cassa del fondo, porta a 32 immobili gli asset del portafoglio immobiliare per un valore complessivo di circa 665 milioni di euro”.
Un notevole sforzo economico, insomma, per un Fondo che al 31 dicembre 2014 disponeva di un patrimonio di 273 milioni di euro costituito al 90% da immobili dati in locazione, per il 71% ad uso residenziale ed appena il 6% ad uso commerciale e quasi tutti nel centro Italia, soprattutto a Roma, come è possibile leggere sul sito del Fondo e sul rendiconto annuale. Considerazioni economiche a parte, resta da capire perché un ente previdenziale nato con la legge n.406 del 13 aprile 1933, in piana epoca fascista, si sia dovuto ridurre a pagare le pensioni facendo il “palazzinaro” in Italia ed ora anche all’estero e per quale motivo a questo fine sia stato necessario utilizzare una società olandese. Non si tratterà mica di evasione di Stato?
Emmanuel Raffaele
1 commento
ho ricevuto mandato in via esclusiva per vendere beni immobili di valore siti in roma ed in italia. vorrei essere contattato solo da gente seria e veramente intenzionata a concludere affari di questo genere. Preferirei investitori di fondi comuni immobiliari londinesi. cordialità