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Padre Pio arriva a Roma: Bergoglio cala “l’asso” e prova a salvare il Giubileo

by La Redazione
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Da-San-Giovanni-Rotondo-a-Roma-il-corpo-di-San-Pio-esposto-in-Vaticano-dall-8-al-14-febbraio-20162Roma, 3 feb – Che il Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco sia un Giubileo sottotono non è certo un segreto. Causa anche la paura suscitata da possibili attacchi terroristici le presenze di turisti e pellegrini non hanno registrato nessun aumento. Anzi, il dicembre del 2015 ha fatto registrare un calo netto di presenze agli incontri pubblici del Papa rispetto allo stesso mese del 2014, passate da 461mila a 324mila. E così allora la visita romana di Padre Pio, del santo “più amato d’Italia”, già annunciata qualche mese fa, si carica di aspettative ancora maggiori, quasi salvifiche. Il campione della fede popolare, o meglio le sue spoglie, (anche se è difficile definirle tali visto l’ottimo stato di conservazione, ottenuto anche grazie ad un abbondante uso del silicone) sono arrivate oggi nella capitale, precisamente nella Basilica di San Lorenzo al Verano, dove la liturgia di accoglienza spetterà ai Frati Minori Cappuccini di Roma.

Il 5 febbraio il santo verrà trasportato alla Basilica di San Pietro, ma prima farà un breve passaggio nella Chiesa di San Salvatore in Lauro, dove più attivi sono i gruppi di preghiera dedicati a Padre Pio. L’11 febbraio, dopo otto giorni, le spoglie del santo partiranno dalla capitale alla volta di Pietrelcina. Il trasporto di Padre Pio è una cosa seria. Le misure di sicurezza sono quelle di un Capo di Stato. Una scorta enorme (si parla di 800 uomini impegnati), la “No Fly Zone” su San Giovanni Rotondo e Foggia e una diretta tv, 24 ore su 24 manco fosse il Grande Fratello, garantita da Tele Radio Padre Pio. A dire la verità la tv in questione trasmette sempre in diretta Padre Pio, con un’inquadratura fissa sulle spoglie. Questo è il link per seguire la diretta http://www.teleradiopadrepio.it/interna.php?bread=Video&inc=video&t=Video.

Al di là dell’ironia che in molti fanno della devozione a tratti folkloristica che il frate divenuto santo è in grado di suscitare, è un fatto che poche figure religiose in Italia (forse nessuna), godono di un affetto e di una popolarità così diffusi. Papa Francesco lo sa bene e dietro il “gancio” dell’attenzione al concetto di Misericordia, a cui questo Giubileo è deidcato e che fu sempre al centro dell’opera del frate di Petrelcina, c’è il tentativo di risollevare le sorti di un anno santo che rischia il flop di presenze e al tempo stesso di collegare la sua figura di Pontefice con quella di Padre Pio. Tra i due probabilmente l’attenzione alla Misericordia e l’approccio popolare, quasi “stradaiolo”, sono effettivamente elementi di vicinanza, anche se le aperture in progressiste di Papa Bergoglio ben poco ci azzeccano con lo spirito dei devoti di San Pio che sembrano orientati in senso leggermente più conservatore. Capita a volte che un frate che in vita fu osteggiato e screditato dalla Chiesa di Roma, si ritrovi ora santo e “guest star” di un Giubileo straordinario.

Davide Di Stefano

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2 comments

Anonimo 3 Febbraio 2016 - 9:34

Padre Pio aveva capito il gioco strano sul piano marshal ,non era favorevole al concilio vaticano II , disse cose buone su Mussolini , Mi sembra ovvio fosse osteggiato in seguito dal nuovo vaticano che per prendere la conciliazione del 1929 fino al 43 stava bene il Duce , poi la storia insegna come il degrado progressista ci porta fino a qui

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Anonimo 6 Febbraio 2016 - 2:23

Ed ora lo usano per portare gente al giubileo fallito

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