Roma, 3 mar – La Mauritania è un Paese enorme, per lo più desertico: non deve sorprendere se il governo punta a costruire centrali solari, vista la propensione anche ambientale alla produzione di energia pulita.
Mauritania, i finanziamenti per l’energia solare
A tal proposito è degno di nota il prestito ottenuto dalla Banca Africana di Sviluppo per costruire due centrali solari e una centrale di interconnessione da 225 kw per trasportare l’elettricità prodotta in Mauritania nel vicino Mali, così da consentire a quest’ultimo paese di poter fornire elettricità a chi ne è privo. Per poter finanziare questo progetto la Banca Africana di Sviluppo ha erogato un prestito di 272 milioni di dollari a cui si aggiunge una donazione da 1,5 milioni di dollari da parte del Green Climate Fund, un fondo che finanzia energie rinnovabili nei paesi in via di sviluppo.
I progetti per il 2030
Questo progetto però, per quanto importante, non è l’unico, visto che la Mauritania ha ricevuto anche una donazione di 16 milioni di dollari dal Sustainable Energy Fund for Africa per costruire mini centrali solari nel sud est del paese cosi’ da permettere ai villaggi situati in questa parte della Mauritania di poter essere collegati alla rete elettrica per la prima volta agevolando lo sviluppo di quest’area.
Il tutto fa chiaramente parte di un piano più ampio, che si pone come obiettivo quello di fornire entro il 2030 elettricità a tutti i cittadini mauritani: il governo intende farlo usando fonti rinnovabili cosiì da non creare danni all’ambiente. Un aspetto importante di questi progetti sta nel fatto che non sono stati finanziati da istituzioni facenti capo a paesi stranieri ma da un istituto bancario, per l’appunto, africano. Il che sta a significare che l’Africa abbia le potenzialità per sostenere economicamente le infrastrutture, senza per forza dover ricorrere a ingerenze esterne come spesso avviene nei riguardi di potenze come la Cina. La donazione del Green Climate Fund è un esempio di come si possa aiutare i popoli africani nei loro paesi senza che questi debbano venire in Europa.
Giuseppe De Santis