La situazione è fuori controllo e così il capotreno fa fermare il convoglio obbligatoriamente a Cengio, in provincia di Savona, dove intervengono i Carabinieri. Tutto risolto? Macchè. Nonostante l’arrivo delle forze dell’ordine e delle ambulanze giunte in seguito alle segnalazioni di molestie, dopo un’ora e mezza circa di sosta il treno riparte come se nulla fosse accaduto. Le ragazzine italiane trattenute inizialmente dai militari negano le molestie: “Era solo uno scherzo”, tra le lacrime e le suppliche di non dire nulla ai genitori. Come ha raccontato il professore di un liceo classico di Cuneo al Corriere della Sera: “Era evidente che i ragazzi fossero alterati per l’assunzione di qualcosa, la stessa giovane aveva le orbite spalancate e barcollava”. Dunque dopo aver compiuto atti vandalici, molestie, sotto effetto di alcol e droghe e senza biglietto, i circa 50 magrebini riprendono il tragitto in direzione Torino: “Alla fine non gli hanno fatto nemmeno una multa. E questi hanno trascorso il resto del viaggio a prendere in giro tutti gli altri passeggeri. Dicevano: visto? Non ci possono fare niente”, è stata la testimonianza di una studentessa che si trovava a bordo.
Il viaggio prosegue con il consueto caos, condito dagli insulti agli passeggeri e la devastazione sistematica di bagni e sedili, squarciati a coltellate. Con ben 90 minuti di ritardo arriva infine alla stazione di Torino Porta Nuova ma anche qui l’intervento delle forze dell’ordine, questa volta la Polfer, si rivela inutile: i minorenni nordafricani fuggono in tutte le direzioni attraversando i binari ed eludono così il cordone degli agenti e i tentativi di fermo. Anzi, con quest’ultima azione creano un ulteriore disagio, interrompendo per almeno venti minuti la circolazione ferroviaria per problemi di sicurezza. Dei 50 magrebini a bordo sembra che la Polfer sia riuscita a fermarne un paio, ovviamente rilasciati a piede libero. Nel frattempo è stata aperta un’indagine, che, con buona probabilità, non servirà a nulla.
Tra gli oltre 8 mila sbarchi e i 300 passeggeri sequestrati sul treno Ventimiglia-Torino, è stata una Pasqua all’insegna dei disagi arrecati dall’immigrazione. In particolare l’azione dei 50 immigrati nordafricani ha sancito ulteriormente l’impotenza delle autorità italiane di fronte a questo tipo di fenomeni. Lo spiega perfettamente il professore di Cuneo nel suo racconto: “Quei ragazzi erano stati già segnalati la mattina di domenica, in viaggio verso il mare, e quindi le forze dell’ordine già sapevano che sarebbero risaliti a Finale Ligure per fare ritorno a Torino. Perché nessuno li ha fermati, perché nessuno ha predisposto un filtro? A causa dello stop a Cengio ci sono stati disagi vari, due risse sfiorate, neonati che piangevano, un anziano che aveva bisogno di fare un’iniezione di insulina e non poteva”. Non poche ombre anche sul comportamento dei Carabinieri, che sollecitati dal capotreno ad intervenire per aiutarlo a far scendere i ragazzi senza biglietto avrebbero risposto: “La questione non è di nostra competenza”. Uno Stato in balia di 50 ragazzini nordafricani. Benvenuti nell’Italia del 2017.
Davide Romano
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