Roma, 7 mag – Lo spauracchio del lockdown a tempo indeterminato viene agitato e non è una novità. Ma oggi a evocarlo senza indugio è pure il capo della Protezione Civile. “C’è in corso un attento monitoraggio. Ed è previsto un inasprimento delle misure di contenimento in caso di fenomeni che dovessero rimarcare la ripartenza del virus“, ha dichiarato Angelo Borrelli durante l’audizione in Commissione Affari Costituzionali. Una risposta secca a chi gli ha chiesto quali a suo avviso potrebbero essere gli sviluppi della Fase 2. Borreli ha poi specificato che le restrizioni “con i giusti comportamenti, tutti ci auguriamo che vengano limitate al massimo e annullate“.
Sta di fatto però che il capo della Protezione Civile sembra pronunciarsi come se fosse colui che decide sulle misure da attuare. E questo è soprattutto l’ennesimo segnale indicativo dell’insipienza di un governo che ha delegato a tecnici e task force di esperti la gestione di un periodo drammatico per la nazione. Viceversa Borrelli ammette che in Italia c’è stata una carenza di tamponi e dispositivi di protezione fin dall’inizio dell’epidemia. Anche in questo caso, purtroppo, non si tratta di una novità. Eppure il governo giallofucsia continua a sostenere di aver fatto tutto il possibile per contenere al meglio la diffusione del coronavirus. E’ davvero così? Il capo della Protezione Civile ha detto che “su tamponi e test non posso dare elementi, attengono al contenimento del virus”, ma “la carenza di tamponi è stata evidenziata verso fine marzo”.
Le falle su tamponi e mascherine
Adesso però, Borrelli afferma che “non c’è più” e che “ci sono i criteri indicati fin dall’inizio dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e la circolare del 3 aprile del ministero della Salute, che ha la responsabilità della prevenzione. I tamponi vanno fatti con priorità a sanitari, pazienti ospedalizzati e a coloro i quali hanno sintomi”. Fin dall’inizio dell’emergenza sono state riscontrare “notevoli difficoltà” per reperire i dispositivi. Borrelli non ha neppure nascosto le falle verificatisi nel reperire congrui numeri di mascherine. “E’ mancata una produzione nazionale” e allo stesso tempo “la situazione dell’epidemia nel mondo ha bloccato la possibilità per i paesi maggiormente produttori di esportare tali prodotti”, ha dichiarato. A questi fattori, secondo il capo della Protezione Civile, deve necessariamente aggiungersi “l’improvvisa chiusura del traffico aereo internazionale” in seguito alla dichiarazione dell’Oms di pandemia, cosicché “il Governo ha impiegato i velivoli dell’Aeronautica militare”.
Contenimento fino al vaccino
Ma riguardo sempre alla questione tamponi, il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, durante l’audizione in Commissione Affari sociali della Camera, ha detto che l’obiettivo attuale “è contenere il virus” perché “non siamo ancora in grado di immaginare un’eradicazione, che sarà possibile solo con il vaccino”. Tempi dunque ancora lunghi prima di un ritorno alla cosiddetta normalità. “Oggi si fanno circa 70.000 tamponi al giorno, numero che crescerà nelle prossime settimane ma inizialmente era molto più basso”, ha detto Brusaferro. Al momento di fatto, ha precisato il presidente dell’Iss, “i tamponi sono l’unico metodo per individuare l’Rna virale. Ma una persona oggi negativa può esser domani positiva, e viceversa”.
Alessandro Della Guglia
3 comments
Smettetela di giocare… La gente è stufa…mi pare abbiate speculato abbastanza… La cura si è già trovata, il pneumologia De Donno ha fatto la storia, al contrario di voi meschini sui libri paga…
Il signor Sborrelli e ripeto Sborrelli si dia una calmata, si ricordi che di supposte alla glicerina c’è ne è per tutti.
SBORRELLI E UN PAZZO ESALTATO NEL LIBRO PAGA DEGLI EBREI DEL BILDEEBERG CHE HANNO DECISO DI DISTRUGGERE L ITALUA E IMBASTARDIRE GLI ITALIANI …SVEGLIA ITALIA..OFINIREMO COME LA GRECIA…ONORE A BENITO MUSSOLINI