
L’assolo di Gianni Morandi ha però incontrato un controcoro che l’ha zittito. In poche ore infatti il suo commento ha raggiunto migliaia di condivisioni e di risposte, delle quali molte critiche. Un’ondata di ritorno che ha spiazzato il cantante, che il giorno dopo è dovuto subito correre ai ripari: “Sono sorpreso dalla quantità di messaggi al mio post di ieri. Sto continuando a leggere ma penso sia impossibile arrivare in fondo… 14mila messaggi! Ho anche risposto ieri sera per un paio d’ore. Forse non mi aspettavo che più della metà di questi messaggi facesse emergere il nostro egoismo, la nostra paura del diverso e anche il nostro razzismo”.
Se era poco originale il primo commento, sull’abbraccio sterile fra barconi di oggi e di ieri, è stata anche peggiore la risposta. Davanti al ‘comune sentire’, Morandi si nasconde dietro l’egoismo, la paura, il razzismo. Gli assi nella manica del politicamente corretto, che chiudono ogni discussione e precludono ogni soluzione del problema. Non a caso, in difesa dell’ex Ragazzo di Monghidoro è stato lanciato subito l’ashtag più banale della terra: #jesuisGianni, che fa l’eco a quello creato in seguito agli omicidi contro il giornale satirico francese Charlie Hebdo. Il creatore dovrebbe essere l’attore Alessandro Gassman, che sul tema immigrazione è reduce dallo scontro con Giorgia Meloni a Ballarò.
Contro Morandi si è invece espresso, ovviamente, Matteo Salvini, che ha chiesto al cantante una prova di coerenza: “Se Gianni Morandi è così attento alle esigenze degli immigrati, visto che non gli mancano soldi e case dia il buon esempio: accolga, ospiti, mantenga e paghi di tasca sua! Canta che ti passa…”.

Ettore Maltempo