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Operazione antimafia a Corleone: la cosca voleva colpire Alfano?

Palermo, 20 nov – L’operazione “Grande Passo 3” è scattata all’alba e ha visto impegnata, a Corleone e dintorni, il territorio un tempo di Riina e Provenzano, la compagnia dei Carabinieri di Monreale. Coadiuvati da un elicottero e dalle unità cinofile, gli uomini dell’arma hanno proceduto ad eseguire sei arresti a carico di membri del mandamento di mafia dell’entroterra palermitano.

Colpo alla mafia

Le indagini sono state condotte dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano e hanno permesso di individuare gli assetti attuali della cosca, le sue ramificazioni, le sue attività. Fra gli arresti eccellenti anche quello di Rosario Lo Bue, fratello di un fiancheggiatore degli ultimi mesi della latitanza di Provenzano, già finito in manette nel 2008 ma successivamente assolto dalle accuse di associazione mafiosa.

Alfano nel mirino?

Secondo gli inquirenti, gli uomini di mafia avrebbero avuto di mira anche l’attuale ministro dell’Interno: “Sono saliti grazie a noi. Angelino Alfano è un porco. Chi l’ha portato qua con i voti degli amici?”, si lamentano in un’intercettazione. Questo presunto (e tutto da verificare) aiuto al titolare del Viminale non deve tuttavia essere andato molto lontano, visto che i progetti per l’uomo politico agrigentino non sembravano proprio amichevoli: “Se c’è l’accordo gli diamo una botta in testa. Dovrebbe fare la fine di Kennedy“, si sente in un’altra telefonata intercettata.

Giorgio Nigra

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