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Protesta dei tunisini sulla nave-quarantena: “Fateci scendere”. E le autorità si piegano al diktat

by Cristina Gauri
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moby zaza

Roma, 22 mag –  Ancora problemi sulla nave-hotspot Moby Zazà: l’imbarcazione ormeggiata davanti a Porto Empedocle, usata per far trascorrere la quarantena agli immigrati approdati in Sicilia in piena emergenza coronavirus di nuovo, era già finita al centro delle polemiche nei giorni scorsi dopo che un tunisino ospite della struttura si era lanciato dallo scafo, finendo per morire annegato. Il corpo era stato ritrovato e recuperato da un elicottero della Capitaneria di Palermo. Con gli hotspot sulla terraferma al collasso, alla base della scelta di far rispettare l’isolamento su di una nave vi è la difficoltà di trovare strutture adatte sulla terraferma per ospitare i clandestini sbarcati nelle ultime settimane.

Ebbene, ieri a bordo della Moby Zazà quattordici tunisini hanno inscenato una protesta, durata tutta la giornata, chiedendo di poter scendere. Gli stranieri, ospitati in cabine singole su di una nave da crociera dotata di ogni comfort e che costa allo Stato una media di 4mila euro al mese per ogni immigrato, non ritenevano giusta la quarantena in alto mare e sono stati fatti sbarcare dalle autorità nel tentativo di evitare disordini a bordo. Il gruppetto verrà sottoposto a fotosegnalazione da parte della polizia e verrà trasferito a Villa Sikania a Siculiana. Un fatto che ora potrebbe costituire un precedente ad uso e consumo di tutti gli ospiti della struttura contrari all’isolamento. Il gruppetto ha lasciato la Moby Zazà ed è stato portato alla tensostruttura del porto Empedoclino dove saranno tutti sottoposti a fotosegnalazione.

La nave si trovava già in banchina per effettuare i rifornimenti ed essere pronta a salpare per questa sera, alle 23,30 circa, con destinazione Lampedusa. L’arrivo è previsto a metà mattinata di domani. Una volta attraccata al porto dell’isola verranno fatti salire a bordo altri 137 immigrati sbarcati sull’isola, dopo essere stati recuperati dalla Guardia costiera e dalle Fiamme gialle, e momentaneamente alloggiati alla Casa della fraternità della parrocchia di San Gerlando.

Cristina Gauri

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3 comments

Giosuè 22 Maggio 2020 - 1:05

Ma che articolo è… Spiegate ai vostri lettori come stanno realmente le cose… Questi esseri umani godono dei diritti internazionali dell’uomo e dei diritti naturali. Quindi in più essendo senza documenti quindi LIBERI dal contratti che regolano il commercio (come accade per noi…) possono tranquillamente sorvolare le “nostre” regole di vita… Meditate e informatevi.

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laziale 22 Maggio 2020 - 3:09

Ma sti schifosi vermi di razza inferiore che si aspetta a massacrarli tutti insieme ai loro sostenitori?

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Anton 23 Maggio 2020 - 8:58

Non si capisce in base a quale status questi signori, che pare siano tutti – ufficialmente – cittadini della Repubblica Tunisina, possano (arrogantemente) chiedere e ottenere di entrare in territorio dello Stato italiano…

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