,Roma, 3 mar – Centinaia di immigrati, per la precisione 239, beccati a beneficiare del reddito di cittadinanza senza averne i requisiti. Si aggiungono all’esercito di percettori indebiti del sussidio mensile, pagato coi soldi degli italiani: spacciatori, mafiosi, camorristi, rapinatori, usurai, ladri, evasori fiscali, rom. I controlli all’atto della presentazione delle domande? Assenti. E così il reddito è stato distribuito indiscriminatamente a feccia di ogni tipo. E ogni giorno aumenta il numero di coloro che vengono scoperti a parassitare sulle casse dello Stato.    

Centinaia di stranieri percettori indebiti del reddito di cittadinanza

Sono 239 gli immigrati denunciati dalla guardia di Finanza alle Procure della Repubblica di mezza Italia. Milano, Napoli, Roma, Cosenza; Lodi, Bari, Torino, Pavia; Massa, Agrigento, Foggia; Genova, Vercelli, Pisa, Latina, Imperia e Rovigo. Centinaia di migliaia di euro andati a chi non ne aveva diritto, magari a discapito di chi ne avrebbe avuto realmente bisogno.

Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle, in sinergia con l’Inps, sono iniziate nel dicembre scorso a Occhiobello, provincia di Rovigo. In quella circostanza i militari avevano intercettato, bloccandolo, il tentativo da parte di 23 persone, tutti rumeni, di riscuotere il reddito di cittadinanza. Gli immigrati avevano presentato una documentazione falsificata all’ufficio Inps. Nessuno di loro aveva titolo a ricevere il beneficio, non possedendo il requisito di residenza. Ricevuto il Pin, si erano recati in posta per ricevere la card elettronica prepagata, ma i finanzieri li avevano identificati e bloccati.

Una truffa su scala nazionale

Ipotizzando un sistema di truffe diffuso in tutta la Penisola, le Fiamme gialle avevano deciso di estendere le indagini su scala nazionale. «È stato appurato – si legge in una nota della GdF – che una vasta platea di persone, tutte straniere, aveva presentato domanda». Così, la bacchetta magica che secondo Di Maio avrebbe dovuto abolire la povertà va sistematicamente ad ingrassare chi non ne ha i requisiti. Del resto, i numero parlano chiaro: su 673 le persone controllate, quindi, ben 239 non possedevano il requisito della effettiva residenza in Italia. Per loro è scattata la denuncia alle Procure di riferimento.

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

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