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In Grecia si alza la posta, ma l’accordo probabilmente si troverà

by Filippo Burla
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tsipras grecia fmi ue bceAtene, 17 giu – Dopo il fuoco incrociato di accuse reciproche, è il giorno delle riflessioni. Ad Atene non si gioca più con le parole, ma si tenta l’ennesima, infinita trattativa per cercare un compromesso all’ultimo giorno utile, vale cioé a dire la fine di giugno.

Ieri la durissime parole di Tsipras: il Fondo Monetario avrebbe avuto un atteggiamento “criminale”, mentre i creditori non si accontenterebbero di garanzie ma vogliono “umiliare” la Grecia. Nulla in grado però di far saltare il tavolo, visto che il premier stesso ha sottolineato come “il vero negoziato comincia adesso”. Nulla più di un’altra mossa per cercare di placare un partito in subbuglio (con l’ala di sinistra pronta a non sostenere più il governo) ed un’opinione pubblica che comincia a sentirsi delusa dal leader di Syriza? Probabilmente sì, il gioco di scacchi va avanti da mesi ma tutti assicurano sempre di voler giungere ad un accordo.

Ed oggi, infatti, le trattative continueranno. A scendere in campo è anche il cancelliere austriaco, che Werner Faymann, nelle vesti di mediatore. “Ad Atene dirò che non vogliamo alcuna Grexit ma sappiamo bene che si può evitare soltanto assieme. Sono in stretto contatto con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker che ha il mio pieno appoggio per raggiungere un accordo. Abbiamo bisogno di un piano a più lungo termine, che dipende dalle condizioni e dai mezzi, in modo che chiunque voglia investire in Grecia sappia che sta investendo in un Paese che resterà nell’euro nei prossimi anni”, ha spiegato prima di partire per la penisola ellenica.

La distanza fra Atene e i creditori, d’altronde, è minima. Si parla di meno di due miliardi, con richieste di aumento dell’Iva e altri impegni sui quali vi sono margini per trattare. Nulla sarà invece concesso, a detta di Tsipras, sull’aumento delle pensioni. Peccato che Ue, Bce e Fmi non abbiano mai posto alcuna condizione in tal senso. Il che offre la misura di come probabilmente si sia di fronte ad un, pur complesso, gioco delle parti.

Filippo Burla

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