
Traducendo le percentuali in numeri la Corte dei Conti osserva che, nonostante la spaventosa recessione, fra nuove tasse, accise e imposte le casse dello Stato hanno registrato un aumento dal lato delle entrate pari a 55 miliardi di euro. Di questi, solo 16 miliardi sono andati ad aumenti di spesa, mentre il debito pubblico ha continuato a correre fino a superare abbondantemente la soglia dei 2mila miliardi.
Proprio il fisco è la croce delle misure di austerità, fatte di nuove entrate e minori uscite. Quei 55 miliardi sono il conto presentato agli italiani, i sacrifici richiesti per ritrovarci, sei anni dopo, ancora a fare i conti con un indebitamento non rimborsabile mentre i fondamentali -dalla disoccupazione alla crescita- ancora non mostrano decisi segnali di miglioramento al di là delle percentuali da prefisso.
Filippo Burla