
Con l’Fbi si è schierato a sorpresa Bill Gates, finora unico nome forte del mondo della tecnologia a rompere la solidarietà con la casa di Cupertino. In una intervista al Financial Times il cofondatore di Microsoft dice di non essere d’accordo con Tim Cook sul fatto che sbloccare un iPhone vuol dire mettere a rischio la sicurezza di tutti. “Questo è un caso specifico, non generale, in cui il governo chiede informazioni”, dice Gates che paragona la richiesta dell’Fbi a quella fatta su un particolare conto corrente bancario. Gates, però, si augura che in futuro ci siano regole precise per questi casi. Twitter, Google e Facebook si sono messe invece dalla parte di Apple.
Non così gli americani, a quanto sembra. Secondo un sondaggio realizzato dal Pew Research Center, il 51% degli americani è a favore della richiesta dell’Fbi e ritiene che Apple debba sbloccare l’iPhone. D’accordo con la decisione dell’azienda guidata da Tim Cook è invece il 38% degli intervistati, mentre l’11% non si esprime. “La maggioranza sia dei Repubblicani (56%) sia dei Democratici (55%) dice che Apple dovrebbe aiutare l’Fbi a sbloccare l’iPhone”, spiega Carroll Doherty, direttore delle ricerche Pew. I giovani tra i 18 e i 29 anni sono invece più propensi ad appoggiare la decisione di Apple. Altro dettaglio della ricerca è la leggera differenza di opinione tra chi possiede un iPhone, quindi si sente potenzialmente più toccato da questa vicenda: il 47% dice che Apple dovrebbe acconsentire alla richiesta dell’Fbi, mentre il 43% non è d’accordo perché questa decisione può compromettere la sicurezza di altri utenti.
Roberto Derta