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Hong Kong, Jackie Chan contro i manifestanti: “Salvaguardare sovranità cinese”

by admin
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Hong Kong, 14 – Mentre ad Hong Kong la situazione tra i protestanti che chiedono più indipendenza dalla Cina e il governo sta precipitando, tra violenze sui manifestanti e l’aeroporto della città occupato da due giorni dagli attivisti, a dare “man forte” al governo di Pechino arriva la star dei film di kung fu Jackie Chan, originario proprio dell’ex colonia britannica.

Lealtà al Partito Comunista

Chan ha espresso la sua lealtà al Partito Comunista dopo essere stata intervistato proprio in merito ai disordini in corso che stanno gettando la sua città natale nel caos. Chan è a buon diritto una delle star più famose del mondo asiatico. Sostiene che  i “recenti eventi a Hong Kong” gli hanno spezzato il cuore. Ha dunque esortato la popolazione della sua città a unirsi a lui per salvaguardare la sovranità cinese. L’esperto di arti marziali, già noto per le sue posizioni a favore del governo di Pechino, ha espresso queste opinioni nel corso di un’intervista all’emittente di stato cinese CCTV.

La campagna per la bandiera cinese

Chan ha sottolineato l’importanza di sostenere la campagna patriottica gestita dalla CCTV che ha quindi esortato i cittadini cinesi ad amare la loro bandiera nazionale. L’iniziativa a cui Chan partecipa si chiama “La bandiera rossa a cinque stelle ha 1,4 miliardi di guardiani“, ed è stata lanciata dopo che alcuni manifestanti hanno fatto vilipendio della bandiera cinese nel Victoria Harbour durante una manifestazione del 3 agosto.

Una taglia sui manifestanti

Leung Chun-ying, ex leader della città e vicepresidente della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, ha dichiarato che offrirà un milione di dollari di Hong Kong a chiunque possa fornire indizi per aiutare la polizia a catturare gli artefici di questo vilipendio. Spiegando perché abbia deciso di aderire con tale forza a questa causa, Chan dice: “Da un lato, dovevo esprimere il mio patriottismo di base come cittadino di Hong Kong e cinese: sono anche io uno dei guardiani della bandiera. D’altro, speravo di dare voce a tutti i cittadini partecipando a tale campagna.”

“Orgoglioso di essere cinese”

Chan conclude: “Sono stato in molti paesi negli ultimi anni e il nostro paese si sta sviluppando rapidamente. Ovunque andassi, mi sentivo orgoglioso di essere cinese. Hong Kong è la mia città natale e la Cina è la mia nazione“. Hong Kong è stata scossa dalle proteste negli ultimi mesi contro un disegno di legge (ora sospeso) che consentirebbe ai cittadini di essere estradati dalla città per essere processati nei tribunali controllati dal Partito Comunista nella Cina continentale. Partendo da questo, le proteste di massa si sono evolute in un più ampio movimento che spinge per una maggiore democrazia e indipendenza dal governo centrale cinese.

Aeroporto occupato dai manifestanti

Per due giorni i voli all’aeroporto di Hong Kong sono stati interrotti dopo che gli attivisti hanno organizzato le manifestazioni proprio all’interno dei terminal. I manifestanti si sono scontrati con la polizia nell’aeroporto internazionale di Hong Kong, martedì sera. I manifestanti che hanno usato i carrelli per bagagli per barricare gli ingressi.

Nazioni Unite, il monito al governo cinese

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha esortato Hong Kong a non usare violenza nei confronti dei manifestanti e ad indagare sul presunto uso, da parte delle forze dell’ordine cinesi, di gas lacrimogeni contro gli attivisti, in spregio delle norme di diritto internazionale.

Ilaria Paoletti

 

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3 comments

Tony 14 Agosto 2019 - 5:49 Reply
SergioM 14 Agosto 2019 - 9:52

Ha preso troppe botte in testa , o è ricattato o è corrotto ….
In ogni caso , gli attori dovrebbero farsi i cazzi loro
Chan , come Gere e come Banderas , la politica è cosa seria .
Avanti ragazzi di Buda , avanti ragazzi di Pest ,

oggi … avanti ragazzi di Hong Kong , il sole non sorge più ad est
(anche se per loro la cina è ad ovest …)

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Marco 18 Agosto 2019 - 9:46

chissà se L’ONU disse e dice la stessa cosa ogni sabato a Macron e chissà se la i media italiani ne parlano ancora

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