
Per la precisione, l’obbiettivo in questione sono alcuni cacciabombardieri della Federazione Russa che hanno attraversato, senza autorizzazione, lo spazio aereo baltico. Non appena è stata accertata la violazione, il Centro di Comando e Controllo delle Operazioni aeree (Caoc) della Nato, sito presso il comune di Uedem (sito nella regione della Vestfalia in Germania).
Una volta decolatti, i due Thyphoon hanno raggiunto ed identificato i velivoli russi a velocità supersonica dimostrando la prontezza e la capacità della nostra Aeronautica Militare ad operare in ogni contesto.
L’Italia infatti, rischieratisi in quella base il 27 dicembre 2014 con lo scopo di sorvegliare i cieli di Lituania, Estonia e Lettonia, opera con continuità sui cieli dell’Albania, a partire dal 2009, della Slovenia, a partire dal 2004, ed ha svolto la prima rotazione in Islanda nel 2013. Il nostro Paese infatti l’unica nazione dell’Alleanza che partecipa a tutte le attività di Interim Air Policing richieste dalla Nato.
Cesare Dragandana