Il legno è un materiale vivo, nobile e affascinante, utilizzato da secoli per arredare, costruire e decorare ambienti interni ed esterni. Con il passare del tempo, può perdere la sua bellezza originaria a causa di usura, agenti atmosferici o incuria. Che si tratti di un vecchio mobile, di un parquet, di infissi o di arredi da giardino, il legno può essere restaurato e riportato al suo splendore con i giusti accorgimenti. Come fare? Vediamo insieme alcuni consigli.
Come si rovina il legno: le cause
Il deterioramento del legno può avvenire per diversi motivi, spesso in modo graduale e quasi impercettibile. Una delle cause più comuni è l’esposizione all’umidità, che favorisce rigonfiamenti, crepe e muffe superficiali. Negli ambienti esterni, la pioggia, il sole diretto e gli sbalzi di temperatura compromettono la stabilità e il colore delle superfici, accelerando l’invecchiamento naturale del materiale.
Una minaccia non visibile, seppur molto seria, è rappresentata dalle tarme del legno e dagli insetti xilofagi, come i tarli. Questi microrganismi si annidano in esso e lo scavano dall’interno, indebolendone la struttura. I segni visibili sono dei piccoli fori sulla superficie, spesso accompagnati da polverina fine (rosume). Al fine di prevenire o curare, puoi provare l’antitarlo per il legno di Zambottovernici.com proteggendo le essenze e riportandole al loro splendore naturale.
Altresì l’uso quotidiano indelicato contribuisce a usurare la superficie: graffi, abrasioni e aloni sono frequenti sui tavoli, sulle sedie o sui pavimenti in legno non trattati con vernici protettive.
Legno come nuovo: come si fa?
Rinnovare il legno richiede metodo, pazienza e scelta degli strumenti giusti. Il primo passo è valutare le condizioni della superficie e in base allo stato del materiale si potrà decidere la strategia di intervento più adatta.
In generale, si potrebbe iniziare con una fase di pulizia accurata, attraverso l’eliminazione di polvere, sporco e residui grassi per preparare il legno ai trattamenti successivi.
Se il legno è verniciato o trattato, si procede con la sverniciatura o carteggiatura. Tale operazione, da eseguire a mano o con levigatrici meccaniche, consente di rimuovere lo strato superficiale e riportare a vista le venature originarie. L’uso di carta abrasiva a grana progressiva (prima più grossa, poi più fine) aiuta a ottenere una superficie uniforme e pronta a ricevere nuovi trattamenti.
A questo punto è possibile applicare un impregnante, che nutre il legno in profondità, seguito da una vernice protettiva, una cera o un olio, a seconda dell’uso e del tipo di finitura desiderata. Gli oli naturali, come quello di lino, sono ideali per mantenere l’aspetto naturale del legno e per nutrirlo senza appesantirlo.
Nel caso di mobili d’antiquariato o oggetti di valore, è consigliabile affidarsi a un restauratore professionista, per evitare danni irreparabili.
Ogni essenza ha esigenze specifiche?
Non tutti i legni sono uguali, e ogni essenza legnosa richiede cure specifiche in base alla sua densità, porosità e utilizzo. Il legno di rovere, per esempio esempio, è duro e resistente, ideale per esterni, con la necessità di prodotti che penetrino bene in profondità. Il pino, più tenero e poroso, assorbe facilmente i trattamenti ma va protetto con maggiore frequenza.
Conoscere le caratteristiche del legno che si intende trattare è un must per garantirne lunga vita e conservazione estetica.